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Catanzaro, il "candidaturificio" del centrodestra

In vista delle Regionali, tutti i big della coalizione – Abramo, Aiello e la Ferro – manfestano l’intenzione di candidarsi alla presidenza. Cresce la fibrillazione politica

Pubblicato il: 15/07/2018 – 18:09
Catanzaro, il "candidaturificio" del centrodestra

CATANZARO L’ “ingolfamento” del centrodestra di Catanzaro. La febbre da elezioni regionali è già altissima nel capoluogo calabrese, al punto che Catanzaro è diventata una sorta di “candidaturificio”: perché praticamente tutti i big della coalizione si sono già messi in moto, con passaggi diversi l’uno dall’altro ma con lo stesso obiettivo, per “marcare” il territorio e rivendicare la candidatura a prossimo governatore della Calabria.
L’ATTIVISMO DI ABRAMO  E’, questo, in pratica l’effetto delle Politiche dello sorso 4 marzo, perché chi in quell’occasione ha registrato un successo adesso, com’è naturale peraltro, prova a capitalizzare al massimo il risultato, mentre chi è rimasto deluso è già in cerca di un riscatto. Il problema è che questa situazione inevitabilmente finirà con il creare tensioni nel centrodestra sia sulla piazza catanzarese sia in generale nell’intera coalizione calabrese, visto che Cosenza ma anche Reggio sarebbero pronti a schierare i loro “colonnelli”. E c’è poi da tenere conto del fattore Lega, che anche in Calabria è ormai lanciata, lanciando un’”Opa” sul resto del centrodestra e avviando sui territori una campagna acquisti silenziosa ma costante. In ogni caso, Catanzaro si sta portando avanti bel lavoro, con sortite varie. Non fa mistero di (ri)puntare a una candidatura alla presidenza della Regione il sindaco Sergio Abramo: è vero che il primo cittadino del capoluogo non ha ancora detto ufficialmente di voler scendere in campo ma la sua continua insistenza sulla necessità che il prossimo governatore sia un catanzarese alimenta il sospetto che Abramo intenda, in realtà, riferirsi in primo luogo a sé stesso. Anche per questo nell’ultimo Consiglio comunale i banchi della sua maggioranza sembravano piuttosto tesi, attraversati dalla preoccupazione di una consiliatura a tempo sempre più determinato, e persino un suo storico “sponsor” come il capogruppo regionale di Forza Italia, Mimmo Tallini, avrebbe frenato all’ipotesi. Intanto, per mettersi al sicuro, Abramo avrebbe dato la sua disponibilità  a candidarsi alla presidenza della Provincia di Catanzaro (e questo, peraltro, secondo alcuni osservatori potrebbe non deporre in suo favore, perché rivelerebbe l’ansia per la corsa a un incarico quale che sia e a poco più di anno dalla quarta elezione a sindaco) ma nel capoluogo molti sono pronti a giurare che il Abramo punti a ben altro e più grosso bersaglio di Palazzo De Nobili o Palazzo di Vetro.
I “MOVIMENTI” DI AIELLO Peraltro, in questo suo disegno Abramo potrebbe non trovare al suo fianco alleati che da anni lo stanno sostenendo, come a esempio l’ex senatore Piero Aiello, che, in modo coperto e molto riservato, anche alla luce della mancata rielezione al Parlamento starebbe lavorando a una candidatura alla presidenza della Regione seguendo uno schema non necessariamente ancorato al centrodestra classico, schema che avrebbe tra i suoi “ispiratori” i fratelli Tonino e Pino Gentile,  da un po’ a disagio con i vertici regionali di Forza Italia: insomma, una sorta di terzo polo che avrebbe già catturato l’attenzione anche di molti delusi del centrosinistra  e del Pd, e soprattutto dell’azione di governo del presidente Mario Oliverio. Il campo del centrodestra, comunque, è in continuo movimento  e non c’è giorno senza che non ci sia elemento nuovo che rimette tutto in discussione.
LA FERRO DI NUOVO IN CAMPO L’ultimo è quello anticipato, in un’intervista al Corriere della Calabria, dal meloniano Fausto Orsomarso, che ha annunciato la disponibilità della neodeputata di Fratelli d’Italia Wanda Ferro a ricandidarsi alla presidenza della Regione. Una mossa politicamente abile, perché dopo essersi smarcata da Forza Italia la Ferro ha una libertà d’azione che potrebbero non avere altri papabili del centrodestra e di Forza Italia, che potrebbero restare invischiati nel gioco dei veti incrociati, politici e territoriali. In ogni caso, il fermento nel centrodestra, e nel centrodestra catanzarese in particolare, si tocca con mano: probabilmente è già  foriero di fibrillazioni e di tensioni, ma il fermento c’è, a differenza della (apparente) “calma piatta” e dell’(apparente) immobilismo che si registra nel campo del Pd. E poi sulla piazza di Catanzaro si stanno muovendo anche altre forze e altri personaggi pronti a irrompere sulla scena in vista delle Regionali, come il giovane presidente di Confindustria e della Camera di Commercio Daniele Rossi, che avrebbe già manifestato la volontà di dare un contributo alla Calabria. Non ha detto da quale postazione, ma è abbastanza facile intuirla…

Antonio Cantisani
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