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Neri organizza la “corrente” di Calenda

Il consigliere regionale del Pd è il primo sostenitore calabrese dell’ex ministro dello Sviluppo economico. Secondo cui il partito ha fatto un «harakiri»

Pubblicato il: 15/07/2018 – 12:13
Neri organizza la “corrente” di Calenda

REGGIO CALABRIA Già lo apprezzava per il suo operato da ministro dello Sviluppo economico, ma l’infatuazione politica vera e propria è sbocciata quando ha deciso di prendere la tessera del Pd. Peppe Neri ha così avuto modo di scoprire come tutte le sue considerazioni sul partito trovino una corrispondenza quasi perfetta nelle parole di Carlo Calenda. Tra loro non c’è mai stato un incontro, non hanno ancora avuto modo di confrontarsi personalmente, ma il consigliere regionale, da tempo in rotta di collisione con la segreteria Renzi (fu lui a definire «impresentabile» Maria Elena Boschi durante la campagna elettorale delle ultime Politiche) e con i vertici calabresi del partito, sembra intenzionato a mettere in piedi anche in Calabria un’area che si riconosca nelle posizioni dell’ex ministro.
Se il progetto dovesse infine concretizzarsi, il giovane politico reggino si collocherebbe nel panorama regionale come il primo calendiano calabrese, con conseguenze imprevedibili rispetto agli uomini e alle strategie che Pd e centrosinistra metteranno in campo alle prossime Regionali.
Una mossa quasi azzardata, per Neri, finora unico rappresentante istituzionale deciso a prendere posizione contro il nuovo corso del partito, in netta controtendenza rispetto ai vertici regionali, sempre più appiattiti su una segreteria, quella di Martina, nella quale hanno trovato spazio sia i renziani sia i franceschiani, passando per Cuperlo, Orlando ed Emiliano (quest’ultimo con più di qualche distinguo). È la «segreteria di tutti», insomma. Ma Calenda – in un’intervista a Repubblica – ha già fatto sapere di non condividere il percorso. E Neri sembra essere totalmente d’accordo con lui.
LE CRITICHE AL PARTITO Il consigliere dem – raccontano i suoi più stretti collaboratori – sarebbe rimasto sbalordito nel leggere quelle che avrebbero potuto anche essere le sue stesse considerazioni. Nell’intervista, Calenda ha detto la sua sull’ultima assemblea del Pd che «ha sancito la paralisi» e su un partito «in piena narcosi»; proposto un ritorno in campo di Gentiloni per la formazione di una leadership collegiale, composta, tra gli altri, da esponenti come Renzi, Minniti, Finocchiaro e Delrio; invocato un governo-ombra capace di «marcare l’esecutivo grillo-leghista»; rispolverato l’idea del fronte repubblicano o progressista con una precisa linea politica. Musica per le orecchie di Neri, ormai da molti mesi in posizione fortemente critica rispetto al suo partito, alle dinamiche interne della segreteria regionale e, soprattutto, alle scelte politiche e amministrative del governo Oliverio.
E infatti il consigliere dem non avrebbe rinunciato a far notare ai suoi il «parallelismo» tra la segreteria Martina e la giunta Oliverio, entrambe «di basso profilo».
«Calenda – questa la sua riflessione – ha ragione, in questo modo non andiamo da nessuna parte: o si cambia passo o il Pd è finito, anche in Calabria». Quello del consigliere reggino si configura, in definitiva, come un attacco frontale al partito regionale, una sortita che assomiglia molto alla battaglia che Calenda sta conducendo a Roma.
NUOVA CORRENTE? Non è ancora chiaro se l’ex ministro abbia intenzione o meno di creare una corrente strutturata intorno al suo nome. Neri, dal canto suo, sembra intenzionato a seguirne da vicino le mosse, pronto, in caso di “chiamata”, a strutturare anche in Calabria un’area che sia alternativa a Martina, ma anche all’ex segretario renziano Magorno e al governatore Oliverio.
Le conseguenze di un’azione di questo tipo sarebbero, ovviamente, indissolubilmente legate alla fortuna di Calenda: una sua eventuale scalata al partito rimescolerebbe le carte anche in Calabria, con nuove strategie per affrontare le Regionali 2019 e, probabilmente, con priorità diverse rispetto agli uomini da schierare per affrontare la sfida. Per ora Neri si limita ad apprezzare a distanza la crociata solitaria dell’ex ministro. Ma non è escluso che, nelle prossime settimane, il consigliere dem non gli chieda un incontro. Con un obiettivo: mettere a punto un “piano” per la Calabria.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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