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Servizio idrico integrato, Uil: «Legge rimasta lettera morta»

I vertici dell’organizzazione sindacate attaccano il presidente Oliverio: «Dopo lo sprint iniziale, il processo di riorganizzazione si è arenato»

Pubblicato il: 16/07/2018 – 9:14
Servizio idrico integrato, Uil: «Legge rimasta lettera morta»

CATANZARO «Il presidente della giunta regionale, a tre anni di distanza dall’inizio della legislatura, non ha affrontato ancora, un tema cruciale per la vita della Calabria ovvero quello che attiene ad una necessaria e non più rinviabile riorganizzazione delle società pubbliche regionali, il cui concreto efficientamento a partire dalla Sorical, potrebbe dare un forte contributo alla crescita del nostro territorio». È quanto affermano, in un comunicato, e segreterie regionali di Uil e Uiltec, che aggiungono: «A valle di un lunghissimo ed incomprensibile travaglio, la Legge regionale numero 18 del 18.5.2017, recante “Disposizioni per l’organizzazione del Servizio idrico integrato” che istituisce l’organizzazione della gestione del servizio idrico integrato, e l’Autorità idrica della Calabria (Aic), l’ente di governo dell’ambito territoriale ottimale per il servizio idrico integrato comprendente l’intera circoscrizione territoriale regionale hanno visto finalmente la luce. Dopo lo sprint iniziale, il percorso di questo processo di riorganizzazione del sistema idrico calabrese – rilevano Uil e UIltec – che rappresenta una grande opportunità per la nostra regione, per risolvere le ataviche questioni del settore, a partire dalla depurazione degli scarichi; sembra essersi completamente arenato. Si è ripiombati infatti, nelle cattive abitudini di un passato calabrese “sfortunato” fatto di “si dice” e di “ho sentito”, un modus operandi che in questi anni ha declassato un tema così importante, come quello della gestione delle acque, da questione di rilevanza pubblica a vicenda tra “privati”. E nonostante la richiesta di incontro che come sindacato abbiamo inoltrato alla Regione Calabria per un approfondimento sul tema, tenuto conto che il 18 giugno scorsi si èriunita la AIC; ad oggi, purtroppo, non è dato sapere quale sia lo stato dell’arte del servizio idrico integrato calabrese. Un silenzio da parte del presidente Oliverio che rischia di scontrarsi con le lamentele che iniziano ad alzarsi da parte dei Comuni e dei cittadini, soprattutto con l’inoltrarsi della stagione estiva. La penuria d’acqua, che rappresenta una delle risorse naturali regionali sino ad oggi sprecata, dovuta essenzialmente alle reti fatiscenti e, soprattutto l’inefficienza del sistema depurativo, restano per la Calabria – scrivono Uil e Uiltec – degli impedimenti al raggiungimento, di quel sogno turistico, che per la nostra regione continua a rimanere una chimera. Ai calabresi e non solo, rimbomba ancora negli orecchi quel “mare da bere”, spot così tanto reclamizzato in campagna elettorale, da questo governo regionale».

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