REGGIO CALABRIA Non bastano le diffide, non basta la promessa di una denuncia penale. Il consiglio regionale tira dritto e conferma la sua decisione iniziale: il nuovo membro dell’assemblea, il sostituto del senatore Mangialavori, è Claudio Parente, che va a irrobustire il gruppo di Forza Italia, di cui, con ogni probabilità, diventerà capogruppo. La surroga del politico catanzarese è stata approvata all’unanimità, con l’astensione di Flora Sculco.
Deluse, dunque, le aspettative di Gianpaolo Chiappetta, il quale, attraverso diverse diffide, aveva reclamato per sé il posto a Palazzo Campanella. Secondo la sua versione, Mangialavori avrebbe ottenuto il proprio scranno in quanto consigliere più votato nel collegio unico regionale, subito dopo Wanda Ferro (oggi alla Camera). E, utilizzando la graduatoria del collegio unico regionale, il posto lasciato libero dal senatore spetterebbe dunque allo stesso Chiappetta. La burocrazia del Consiglio, invece, ha usato un altro criterio: Mangialavori avrebbe conquistato il posto in assemblea in quanto eletto nel collegio Catanzaro-Vibo; dunque, dopo il suo “trasferimento” a Palazzo Madama, il posto tocca a Parente.
Sono interpretazioni diametralmente opposte. Ed è molto probabile che Chiappetta, in base a quanto lui stesso ha già annunciato, tenterà ogni via legale e amministrativa per ottenere lo scranno di Parente.
Il politico catanzarese, dal canto suo, dedica le prime parole da consigliere regionale per «salutare la struttura burocratica regionale e in particolare il segretario generale Maurizio Priolo».
Parente, che torna a Palazzo Campanella dopo l’esperienza del 2010-2014, ha assicurato la sua volontà di «profondere tutte le energie per un’azione di controllo, proposta e stimolo. Spero di poter contribuire all’approvazione delle leggi su pet therapy e sicurezza sul lavoro». Garantita «massima coerenza e correttezza: il prestigio di quest’aula dipende dalla nostra sensibilità e dalle nostre competenze».
Il primo a sottolineare l’importanza di questo avvicendamento è stato Mimmo Tallini, in procinto di lasciare la carica di capogruppo per lasciarla allo stesso Parente. «Questo centrodestra, purtroppo per la maggioranza – ha commentato –, intende costruire l’alternativa a un governo fallimentare, in modo da impedire a forze populiste – e mi riferisco in particolare al Movimento 5 Stelle – di diventare forze letali per il nostro sistema. Non pensiamo che il nostro nemico sia il centrosinistra: siamo qui, in questo ultimo arco di legislatura, a fare il nostro dovere sapendo che se tutto crolla, crolliamo anche noi».
Parente, secondo Gianluca Gallo (Cdl) «potrà contribuire all’azione del centrodestra e di Forza Italia e dare un contributo decisivo ai lavori di questo consiglio». «Faremo squadra», ha assicurato Alessandro Nicolò (FdI), nel tentativo di «continuare a recuperare l’immagine della politica e di ridarle la dignità che le è mancata».
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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