Ultimo aggiornamento alle 9:37
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

Concorso esterno, chiesti 8 anni e 8 mesi per Ruberto

Nella requisitoria del processo “Crisalide” il pm invoca la stessa pena per Paladino, padre dell’ex vicepresidente del Consiglio di Lamezia

Pubblicato il: 18/07/2018 – 13:28
Concorso esterno, chiesti 8 anni e 8 mesi per Ruberto

CATANZARO Otto anni e otto mesi di reclusione, per reato di concorso esterno, sono stati chiesti dal pm Elio Romano nei confronti dell’ex consigliere comunale Pasqualino Ruberto (foto) e di Giovanni Paladino, medico, già consigliere comunale in passate consiliature (che risulterebbe contiguo all’organizzazione sin dai primi anni 90), padre di Giuseppe Paladino, ex vicepresidente del consiglio comunale di Lamezia Terme prima dello scioglimento per infiltrazione mafiosa. Queste sono due delle richieste di pena invocate dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro nel corso della requisitoria del processo con rito abbreviato nato dall’operazione “Crisalide”, contro la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri. Secondo l’accusa Ruberto e i due Paladino padre e figlio (quest’ultimo sta affrontando il processo con rito ordinario), avrebbero assunto il ruolo di concorrenti esterni all’organizzazione in quanto «pur non potendosi ritenere inseriti stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio, fornivano tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo di natura materiale e/o morale avente una effettiva rilevanza causale nella conservazione o nel rafforzamento delle capacità operative dell’associazione […] promettendo di porsi a disposizione della cosca per il perseguimento dei suoi fini criminosi». In particolare, nel corso della campagna elettorale per le amministrative del 2015, i tre indagati si sarebbero posti quali politici e professionisti di riferimento della cosca. Accusato di concorso esterno anche Antonio Mazza, anch’egli candidato ma non eletto. Per lui il pm ha chiesto 10 anni di reclusione. Per il capo della consorteria, Antonio Miceli, sono stati chiesti 20 anni di reclusione. Quattordici anni sono stati invocati per sua moglie Teresa Torcasio. Inoltre il gup, Pietro Carè, su richiesta del pubblico ministero, ha disposto la sospensione dei termini di durata massima delle misure cautelari per tutti gli imputati.
LE RICHIESTE DEL PM Le richieste di condanna vanno dai 20 anni per il reggente Miceli ai 2 anni. Nello specifico il pm ha invocato la condanna di:
Antonio Miceli, 20 anni;
Nicola Gualtieri, inteso “Nicolino”, 16 anni e 8 mesi;
Giuseppe Grande, 16 anni e 8 mesi;
Vincenzo Grande, 16 anni e 8 mesi;
Teresa Torcasio, 14 anni;
Antonio Domeniccano, 12 anni;
Mattia Mancuso, 10 anni;
Salvatore Luca Torchia, 10 anni;
Ottavio Muscimarro, 10 anni;
Paolo Strangis, 10 anni;
Rosario Muraca, 12 anni;
Domenico De Rito, 10 anni e 9 mesi;
Morrison Alessio Gagliardi, 12 anni;
Emmanuel Fiorino, 2 anni e 200 euro di multa;
Fortunato Mercuri, 10 anni;
Carloalberto Gigliotti, 9 anni 4 mesi;
Vincenzo Brizzi, 9 anni e 4 mesi;
Michele Grillo, 9 anni e 4 mesi;
Alessandro Gualtieri, 10 anni e 8 mesi;
Daniele Grande, 10 anni;
Claudio vescio, 10 anni;
Davide Cosentino, 9 anni e 4 mesi;
Pino Isaac Esposito, 9 anni e 4 mesi;
Smeraldo Davoli, 9 anni e 4 mesi;
Antonio Perri, 9 anni e 4 mesi;
Giuseppe De Fazio, 8 anni e 800 euro di multa;
Antonio Mazza, 10 anni;
Pasquale Caligiuri, 12 anni e 8 mesi;
Antonio Saladino, 12 anni e 8 mesi;
Antonio Franceschi, 16 anni e 8 mesi;
Rosario Franceschi, 12 anni e 8 mesi;
Massimo Gualtieri, 12 anni e 8 mesi;
Vincenzo COstanzo, 10 anni;
Antonio Gullo, 12 anni;
Guglielmo Mastroianni, classe 1988, 9 anni, 4 mesi;
Paola Antonio, 10 anni;
Antonello Amato, 12 anni;
Daniele Amato, 10 anni e 8 mesi;
Salvatore Francesco Mazzotta, 8 anni e 3000 euro di multa;
Concetto Pasquale Franceschi, 8 anni e 80mila euro di multa;
Saverio Torcasio, classe 1975, 8 anni e 80mila euro di multa;
Maurizio Caruso, 6 anni e 60mila euro di multa;
Saverio Torcasio, classe 1986, inteso “geometra”, 12 anni;
Francesco Gigliotti, 10 anni e 10mila euro di multa;
Davide Belleville, 9 anni e 4 mesi e 8000 euro di multa;
Antonio Stella, 10 anni e 8 mesi;
Marco Cosimo Passalacqua, inteso “Coccolino”, 10 anni e 8 mesi;
Luigi Vincenzini, inteso “Cosimo”, 10 anni e 8 mesi;
Salvatore Fiorino, 6 anni e 60mila euro di multa;
Luca Torcasio, 6 anni e 60mila euro di multa;
Pasqualino Ruberto, 8 anni e 8 mesi;
Giovanni Paladino, 8 anni e 8 mesi.
LE ACCUSE Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno, traffico illecito di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato, rapina, violazione delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali.
Tra le parti civili vi sono imprenditori soci dell’Associazione antiracket lametina: Luigi Angotti, con l’avvocato Carlo Carere; i fratelli Butera e Antonio Crapella con l’avvocato Santino Piccoli, inoltre, il consiglio dei Ministri, il ministero dell’Interno con l’avvocatura generale; il Comune di Lamezia Terme con l’avvocato Caterina Restuccia; l’associazione Antiracket Lamezia, la comunità Progetto Sud.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x