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«Stato di calamità per la sanità calabrese»

di Filippo Maria Larussa*

Pubblicato il: 19/07/2018 – 16:37
«Stato di calamità per la sanità calabrese»

Stato di calamità. Lo invocano, per disperazione, pazienti, operatori sanitari, ed Organizzazioni sindacali, dopo la pubblicazione del Rapporto della Corte dei Conti, sezione Calabria, sul coordinamento sulla Finanza Pubblica e, soprattutto, dopo le risultanze del Tavolo di Monitoraggio dell’attuazione del Piano di rientro (“Adduce”), tenutosi il 18 luglio scorso.
Nel triennio di attività del commissario Scura, il disavanzo ha raggiunto quest’anno il livello monstre di 101.529.000, superiore all’anno precedente, solo parzialmente coperto dalla fiscalità regionale (bollo auto, accise, ecc), peraltro nel 2017 in calo di 3,8 milioni, pari quindi a 94,2 milioni di euro, per tanto insufficiente al ripiano. Si è dovuti ricorrere all’utilizzo del Fondo Sociale per 8.558.000 euro, al fine evitare, per 1 solo mmilione di euro, lo sforamento, con l’inevitabile corollario di altri 3 anni di commissariamento, blocco triennale di turn-over ed assunzioni, ed aliquote Irpef ed Irap ai massimi consentiti.
Desolante, infine, il dato sulla mobilità passiva extra regionale, che si attesta nel 2017 alla cifra record di 295 milioni, mentre il punteggio della “griglia Lea”, continua a vedere la Calabria inadempiente.
Scura ci risparmi la stucchevole tiritera che scarica sempre su inadempienze altrui, o sul destino cinico e baro, proprie inefficienza, autoreferenzialità, e totale assenza di strategia nella sua attività.
La bocciatura, a consuntivo di 3 anni dal suo insediamento, è impietosa e totale, ed anche il sottosegretario Fugatti, nel rispondere a distinte interrogazioni di forze politiche di maggioranza ed opposizione, ha confermato lacune ed errori nella gestione commissariale, peraltro già dettagliatamente rilevati sin dalla scorsa estate dal Tavolo Adduce.
La ministra Grillo, informata della situazione, assuma senza indugio l’unica misura attuabile prima che la situazione precipiti nel caos della totale ingovernabilità, rimuovendo Scura per manifesta incapacità ed inadeguatezza, sulla scorta di dati e numeri che non mentono, e non certo per incompatibilità politiche, anche se proprio l’ingegnere non ha mai fatto mistero, in pubblico, di dover rispondere alla parte politica che lo ha nominato, e non, come avrebbe dovuto, ai cittadini calabresi, che ne hanno assicurato finora il non trascurabile emolumento annuo, percepito peraltro in aggiunta al trattamento di quiescienza.
Il governatore Oliverio, tuttavia, non gongoli!
La sua ormai annosa aspirazione ad essere il nuovo Commissario, dopo le recenti dichiarazioni in materia della ministra Grillo, è destinata a rimanere nel limbo dei desideri, mentre dovrebbe indurlo ad una seria riflessione, ed a coerenti determinazioni, il dato che il paradossale binomio aumento del disavanzo e peggioramento della qualità dell’assistenza, è anche connesso all’inefficienza ed alla pochezza, nella stragrande maggioranza delle Aziende sanitarie della regione, del management da lui selezionato e per giunta positivamente verificato, con conseguente paradossale assegnazione di imbarazzanti ed immeritate quote di premialità.

*Segretario regionale Anaao-Assomed

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