REGGIO CALABRIA «Stiamo lavorando da due anni per rendere il museo come un luogo dinamico. Non una semplice teca, un contenitore di reperti percepiti come inutili, ma un modo per dare voce a quei reperti e trasformarli come elementi, capitoli e paragrafi di un racconto immediatamente comprensibili al grande pubblico e come testimonianza diretta delle nostre attività». Così il direttore del Museo nazionale Archeologico di Reggio Calabria (MarRc), Carmelo Malacrino, illustra l’obiettivo del progetto che vede al centro appunto la struttura museale della città dello Stretto. Un obiettivo che passa attraverso iniziative interessanti come l’appuntamento “Agri&Cultura: il cibo è cultura, la terra è ricchezza” la cui “prima” è andata in scena giovedì sera al MarRc. Un evento promosso e organizzato da Confagricoltura Calabria proprio in collaborazione con il Museo nazionale archeologico di Reggio Calabria.
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«Unire insieme archeologia, storia, patrimonio culturale e cibo – spiega questo proposito il direttore del MarRc – è una strategia importante e assolutamente vincente». E su questo aspetto, Malacrino ricorda come «il 2018 sia l’anno del Cibo italiano» così come istituito dal Mipaaf. Da qui la necessità di «intervenire ed investire su questo aspetto». «Confagricoltura – sottolinea il direttore MarRC – ha mostrato grande sensibilità verso il nostro patrimonio architettonico, che poi è anche un patrimonio comune e condiviso, non soltanto con l’organizzazione di questo evento che ha permesso di valorizzare le nostre tradizioni enogastronomiche e discutere e confrontarci su esse, ma poi l’ha fatto concretamente investendo sulla conservazione. Investendo sul futuro tramite il supporto di alcuni progetti ad bonus». Quest’ultimo riferimento di Malacrino è per quelle iniziative che diventano «un’opportunità per i privati di investire sul pubblico, sulle strutture pubbliche, partecipando al finanziamenti di alcuni progetti». Ed è così l’iniziativa di Confagricoltura diviene esempio di buone pratiche di collaborazione tra istituzioni pubbliche e associazioni di categoria».
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