Riceviamo e pubblichiamo
In relazione all’articolo apparso oggi sul Corriere della Calabria, dal titolo: “Distretti dell’Asp di Cosenza, il Movimento 5 Stelle si rivolge alle Procure” (qui), l’Asp intende dare fattivo contributo al ripristino della verità fattuale. Con l’approvazione dell’Atto aziendale, di fatto, sono mutati gli assetti organizzativi dei distretti. Si è ritenuto quindi, nel rispetto delle normative di legge, procedere ad avviso per recuperare i dirigenti disponibili a ricoprire l’incarico di direttore di distretto, previa verifica da parte di commissione nominata ai sensi della normativa vigente, del possesso dei requisiti richiesti degli stessi. Successivamente si è proceduto alla nomina dei dirigenti idonei individuati per ricoprire l’incarico.
Di conseguenza, decaduti i vecchi direttori di distretto aventi in scadenza il contratto nel maggio 2018, si è proceduto fino a tale scadenza alla loro ricollocazione su posti di direttori di unità operative complesse senza quindi, alcuna mutazione della loro posizione contrattuale. Alla scadenza del quinquennio contrattualizzato “Maggio 2018”, essendo l’incarico di distretto a tempo determinato, costoro sono stati assegnati ai loro posti di provenienza presso i quali erano stati assunti. Si trovavano in servizio all’epoca dell’assegnazione dell’incarico di direttore di distretto anno 2013. A conferma della legittimità della condotta assunta dall’Asp nella vicenda che ha visto l’attivazione dell’onorevole interrogante sta il fatto che l’autorità giudiziaria, alla quale hanno adito tre ex direttori di distretto, ha rigettato i loro ricorsi ex articolo 700 c.p.c. e, in un caso, si è giunti a sentenza presso il Tribunale di Cosenza Sezione Lavoro “Decreto di Rigetto n° cronologico 12063/2018 del 19/07/2018; RG n° 964/2018”.
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