Nei giorni scorsi i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno sequestrato alcuni beni riconducibili a Domenico e Rocco Nasone.
Il 49enne Domenico Nasone è figlio del boss Giuseppe, capo storico della cosca di ‘ndrangheta egemone a Scilla e ucciso in un agguato di mafia nel settembre del 1987, ed è legato da stretti vincoli di parentela con altre persone già condannate in via definitiva per associazione mafiosa. Lo stesso 49enne è stato condannato nel processo scaturito dall’operazione “Cyrano” per tentata estorsione aggravata e detenzione illegale di armi e munizioni, oltre che successivamente per violazione della misura della sorveglianza speciale applicata nel 1999 per 3 anni. Il 44enne Rocco Nasone, invece, è stato recentemente coinvolto nell’inchiesta “Alba di Scilla”.
A Domenico Nasone sono state sequestrate due abitazioni, due fabbricati adibiti a deposito, conti correnti, libretti di deposito al portatore, contratti di acquisto di titoli di stato, azioni, obbligazioni, certificati di deposito, assicurazioni, società assicurative e società di intermediazione mobiliare per un totale complessivo di 500mila euro circa. A Rocco Nasone, invece, sono stati sequestrati rapporti bancari e polizze assicurative per un totale di 150mila euro.
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