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«Senza medici né infermieri, l'ospedale di Reggio è in una crisi drammatica»

L’intersindacale elenca una lunga serie di criticità del presidio metropolitano. Dove i camici bianchi non riescono a coprire i turni di lavoro e i percorsi assistenziali non risultano efficaci. Ac…

Pubblicato il: 20/07/2018 – 15:39
«Senza medici né infermieri, l'ospedale di Reggio è in una crisi drammatica»

REGGIO CALABRIA «È certamente bello fare passerelle politiche presentando un progetto per il nuovo ospedale, che vedremo fra 40 anni, ma è molto meno bello non volere dialogare con i rappresentanti dei medici. Dopo la passerella delle vanità su un futuro molto lontano ci siamo preoccupati di avvertire il cittadino di quale sia, oggi, la situazione dell’assistenza nell’area metropolitana di Reggio Calabria». È quanto afferma in una nota l’intersindacale della dirigenza medica del Grande ospedale metropolitano di Reggio.
«Infatti, atteso il perdurare della mancanza di relazioni sindacali con la Direzione strategica per mancata disponibilità di quest’ultima al confronto sui temi oggetto di maggiore criticità per la nostra Azienda – continua la nota –, abbiamo inteso, quale dovere etico professionale e, soprattutto, sociale evidenziare pubblicamente le gravi ripercussioni che tale atteggiamento determina sull’assistenza sanitaria per i cittadini dell’area metropolitana. Segnaliamo anche l’indisponibilità al dialogo da parte del Collegio di direzione e, soprattutto, la irresponsabile subalternità alla direzione strategica. I componenti del Collegio forse ignorano che il loro ruolo, previsto dalla legge, comporta responsabilità anche di tipo penale. È rimasta totalmente inevasa, da sempre, la richiesta di discussione con la Direzione strategica su: dotazioni organiche, rispetto della legge 161/2014 sull’orario di lavoro, regolamentazione formale dei percorsi assistenziali inter e intraospedalieri. Oggi diverse Unità operative aziendali, in particolare dell’area emergenza-urgenza, non riescono a coprire interamente i turni di guardia attiva e/o pronta disponibilità a causa di carenze di organico, in aperta violazione alla L. n. 161/2014 che recepisce una Direttiva europea emanata a tutela della salute del cittadino. Sono state adottate scelte unilaterali, alcune assolutamente contraddittorie rispetto alla mission del Gom, operate da questa Direzione strategica, i cui effetti negativi sono adesso più che mai evidenti che ci porteranno, nel breve, a ricorrere all’Ispettorato del Lavoro per la verifica della legge 161 nelle Unità operative del Gom al fine di individuare e sanzionare i responsabili di eventuali discrasie, in primo luogo i silenti primari. Evidenziamo che non esiste una carenza solo di Medici ma anche di infermieri e di tecnici di radiologia e di laboratorio figure indispensabili per completare i percorsi assistenziali».
«Permane – prosegue la nota – la mancata condivisione fra Gom e Asp dei percorsi assistenziali dei pazienti che determina quotidianamente, soprattutto in situazioni di emergenza/urgenza, un’enorme riduzione della capacità di affrontare tali situazioni con l’efficienza e l’efficacia necessarie. Di fronte alla gravità di suddetti argomenti dobbiamo ancora una volta sottolineare l’assoluta passività delle due direzioni generali che non hanno mai inteso interagire, né spontaneamente né su nostre continue sollecitazioni, per disciplinare formalmente tali percorsi. Le carenze dell’assistenza ospedaliera dell’Asp in discipline quali ad esempio la Radiologia, l’Ortopedia e la Gastroenterologia sono state oggetto di numerose segnalazioni, nonché di esposti in Procura, e determinano enormi ripercussioni negative su un’assistenza tempestiva ed efficace sia nell’attività del Gom che degli ospedali di Locri e Polistena. Gravissima è la situazione relativa al percorso nascita aggravatasi ancora di più dopo la folle scelta del commissario Scura di disattivare i due punti nascita privati accreditati esistenti nella Provincia di Reggio Calabria caricando, in tal modo, sulle Ostetricie di Reggio, Locri e Polistena, già in forte crisi organizzativa, un insopportabile mole di lavoro. Fortemente critica si è rivelato il trasferimento di alcuni reparti di degenza – Medicina Generale, Pneumologia – presso il presidio ospedaliero Morelli. È infatti evidente che, soprattutto in un momento in cui le risorse andrebbero razionalizzate, la scelta di mantenere due Unità Operative al di fuori del Presidio Ospedaliero Riuniti comporti un aumento dei costi e/o una riduzione della capacità assistenziale verso tali Pazienti. Basti pensare al continuo utilizzo di ambulanze che devono trasportare i degenti da un ospedale all’altro per l’esecuzione di esami diagnostici o terapeutici e alla diagnostica di laboratorio o radiologica che deve essere mantenuta, in doppione, anche presso il Morelli».
«Sorprendentemente – aggiunge l’intersindacale – la Direzione strategica, anziché confrontarsi con le Associazioni sindacali su questo argomento, ha risposto annunciando il trasferimento anche dei reparti dell’area onco-ematologica presso l’ospedale della zona Sud della città. Un altro punto particolarmente critico riguarda i ricoveri effettuati presso l’Osservazione breve intensiva, articolazione dell’Uo di Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza la cui carente organizzazione determina, a cascata, una serie di problemi di natura assistenziale e medico legale (basta consultare le linee guida nazionali) di cui sembra interessare ben poco ai responsabili clinici e gestionali. Ancora, esistono gravi problemi organizzativi in alcune unità operative, oggetto anche di contestazione d’ufficio da parte del dipartimento Tutela della salute. Abbiamo segnalato il tutto alla Direzione ma le cose continuano per il verso sbagliato tanto che valuteremo la presentazione di specifici esposti all’Autorità giudiziaria penale e contabile e, ove ciò avverrà, metteremo al corrente come sempre i mezzi di informazione. Con estrema amarezza rileviamo che il prefetto di Reggio Calabria non ha manifestato su questi temi la stessa sensibilità avuta in altre occasioni sulla sanità. Infatti, a distanza di oltre 20 giorni dall’incontro avuto con il suo capo di gabinetto, in cui è stata rappresentata la drammatica situazione organizzativa, non ha trovato il tempo per ascoltarci. Di tale comportamento l’Intersindacale ha deciso di mettere al corrente il ministro dell’Interno. Al sindaco metropolitano, che ha dimostrato grande interesse e preoccupazione verso le tematiche descritte, ricordiamo e sollecitiamo il suo impegno alla realizzazione di un tavolo tecnico con i direttori generali di Gom e Asp».
L’Intersindacale – è la conclusione – continuerà a tenere informata l’opinione pubblica sulle omissioni e disorganizzazioni e responsabilità delle Istituzioni e della politica che si riflettono in termini pesantemente negativi sulla assistenza cui tutti i cittadini hanno diritto».

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