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Nicolò a Toninelli: «Massima attenzione sul “Tito Minniti”»

Appello del consigliere regionale di Fratelli d’Italia al ministro delle Infrastrutture sullo scalo reggino. E al governatore: «Regione immobile»

Pubblicato il: 21/07/2018 – 10:38
Nicolò a Toninelli: «Massima attenzione sul “Tito Minniti”»

REGGIO CALABRIA «Al ministro Toninelli, in visita a settembre in Calabria, si chiede attenzione affinché cooperi ad affrontare le tante criticità sul fronte dei trasporti e dei collegamenti in Calabria, a partire dal rilancio dell’aeroporto “Tito Minniti”, alla messa in sicurezza della SS 106 e ad un più capillare sistema di mobilità ferroviaria e su gomma, nell’ottica di un migliore raccordo delle aree interne e più isolate». Ad affermarlo, in una nota, è il consigliere regionale Alessandro Nicolò che è intervenuto con un’interrogazione al presidente della giunta regionale in ordine alla situazione riguardante l’aeroporto dello Stretto ed il suo rilancio.
«L’ormai cronica condizione di crisi in cui versa lo scalo aeroportuale “Tito Minniti” – afferma – posto su un piano inclinato, rischia di divenire irreversibile ed ove dovessero ulteriormente permanere invariate le attuali criticità, sarà imboccata la strada dell’inesorabile declino. A distanza di un anno dall’insediamento di Sacal, società unica di gestione degli aeroporti, non solo non c’è stato alcun, neppure solo accennato, segnale di miglioramento nelle prospettive dell’infrastruttura che afferisce l’unica Città Metropolitana della Calabria, ma la situazione si è oltremodo incancrenita».
«Non è stato dato seguito ad alcun piano di programmazione e rilancio rispetto agli annunci trionfalistici ai nastri di partenza – sostiene l’esponente politico del partito di Giorgia Meloni – solo uno ‘specchio per le allodole’ che ha lasciato irrisolte le tante difficoltà che affliggono l’aeroporto. Né va meglio sul versante occupazionale con i dipendenti esodati i quali rischiano di rimanere tagliati fuori dai processi di riassorbimento in barba alle iniziali rassicurazioni e alle ordinarie procedure sindacali».
«Questa gestione ha approntato solo tagli e precarietà – prosegue – mentre si attende ancora di conoscere il piano industriale aggiornato. Senza alcun intento campanilistico, sembra che l’infrastruttura sia stata abbandonata a languire con lo spettro sempre più incombente di un’ipotesi di declassamento che segnerebbe la fine».
«Nei mesi trascorsi – segnala il consigliere regionale – l’offerta in termini di voli, peraltro già esigua, è stata decurtata (ad oggi è stato riattivato solo il volo mattutino per la Capitale) e gli orari che scoraggiano hanno prodotto un’inevitabile emorragia dell’utenza che ha conseguentemente optato per lo scalo di Lamezia, interessato da grandi investimenti e da corposi flussi. Bene dunque per quanto riguarda gli interventi economici in favore di Lamezia, trattandosi di scalo di valenza internazionale, ma una politica regionale seria non può prescindere dalla valorizzazione del sistema aeroportuale calabrese nel suo complesso, con il “Sant’Anna” di Crotone e il ‘Tito Minniti’, aeroporto metropolitano dello Stretto». «Quest’ultimo – evidenzia Alessandro Nicolò – dovrebbe rispondere, come andiamo ripetendo da tempo, ad una logica di conurbazione dell’Area dello Stretto, sulla base di strategie imprenditoriali e di marketing che rendano vantaggiosa ed appetibile l’offerta del “Tito Minniti” anche per l’utenza messinese. Che cosa sta facendo in merito il Governo regionale? In un contesto di integrazione europea nel quale dovremmo essere organici, concretamente Reggio Calabria Città Metropolitana non c’è. E non esiste quasi del tutto anche nei collegamenti nazionali Essa è tagliata completamente fuori dalle opportunità di formazione, dagli scambi commerciali, dalle possibilità di sviluppo territoriale e vede compromesso anche il diritto di accedere alle cure fuori regione».
Secondo l’esponente politico, «non c’è più tempo».
«È inimmaginabile ¬- conclude – di veder chiudere l’aeroporto di Reggio Calabria. Bisogna con massima celerità procedere a pianificare un programma di sviluppo fattibile e coerente con le potenzialità di questa infrastruttura per riportarla in condizioni di normalità ed agibilità da cui ripartire per un piano di rilancio che deve allargare l’offerta, a prezzi competitivi, a nuove compagnie in un’ottica di collegamento con le città più importanti della Nazione e dell’Europa».

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