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Parco Sila, D'Ippolito: «Governo vuole fine commissariamento»

Il deputato 5 stelle riferisce l’esito di una sua interrogazione parlamentare. Il ministro dell’Ambiente Costa ha chiesto un incontro a Oliverio per superare l’attuale gestione dell’ente

Pubblicato il: 23/07/2018 – 9:18
Parco Sila, D'Ippolito: «Governo vuole fine commissariamento»

LAMEZIA TERME «Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha chiesto un incontro al governatore della Calabria, Mario Oliverio, per superare l’attuale fase di commissariamento del Parco nazionale della Sila». Ne dà notizia, in una nota, il deputato M5s Giuseppe d’Ippolito, della commissione Ambiente, che in un’interrogazione allo stesso ministro, il quale ha risposto subito, aveva posto il problema della lunga gestione commissariale dell’ente, riconducibile ai governi precedenti, e della mancata conclusione dell’iter per la Valutazione ambientale strategica relativa (Vas) al Piano del Parco, avviata addirittura l’anno scorso dalla Regione Calabria.
Nell’atto parlamentare, il deputato del Movimento 5 Stelle aveva riassunto le pesanti osservazioni formalizzate dal Ministero dell’Ambiente il 21 novembre 2017, in relazione ai contenuti della documentazione posta in consultazione per la Vas, in cui si legge che «sia l’impianto strategico del Piano del Parco nazionale della Sila, ma soprattutto quello del suo Piano pluriennale economico e sociale, sia le valutazioni riportate nel Rapporto ambientale, non fanno alcun riferimento diretto all’implementazione di modelli di gestione e di cooperazione di area vasta che dovrebbero coinvolgere anche le aree limitrofe al Parco al fine di perseguire gli obiettivi fissati nel programma approvato dall’Unesco attraverso nuovi modelli (anche sperimentali) di governance e di partenariato».
«Dunque il ministro Costa – informa il parlamentare 5 stelle – si è attivato al volo per il futuro del Parco nazionale della Sila, su mia richiesta interrompendo la prolungata e intollerabile inerzia dei governi nazionale e regionale di centrosinistra, che finora hanno voluto che il Parco fosse un ente pressoché inutile e lontano anni luce dallo sviluppo del territorio, come provano i tremendi ritardi sulla programmazione e la poltrona garantita per anni a un commissario perfino candidato del Pd al Senato, in occasione delle ultime elezioni politiche». «Adesso – conclude D’Ippolito – si cambia tutto, nell’interesse della comunità e del territorio».

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