CATANZARO «Nel settore dei trasposti e scambio effetti postali e vuotatura cassette di impostazione, l’utilizzo degli appalti per Poste Italiane è oramai la regola da decenni. Un’attività gestita da consorzi, cooperative, piccole e piccolissime aziende di trasporti che nel sistema della “consegna della posta”, presso le case e gli uffici degli utenti, ha il fondamentale ruolo del trasporto dai centri primari di distribuzione ai centri secondari, quelli periferici. A partire dal mese scorso, però, Poste Italiane ha affidato questi servizi in appalto a nuove società, che così come previsto dall’articolo 7 del Ccnl sottoscritto dalle organizzazioni sindacali del settore della comunicazione, devono rilevare interamente organico preesistente se i termini dell’appalto vengono mantenuti, o qualora ci siano modifiche nei termini del contratto vanno convocati degli incontri presso le direzioni provinciali del lavoro territorialmente competenti. Ebbene, in questa fase di cambio di appalto stanno emergendo situazioni che definiremmo quantomeno “grigie” con elusioni evidenti delle procedure di legge e contrattuali per la gestione dei cambi di appalto che hanno la finalità di garantire la continuità occupazionale». La denuncia viene dalla segreteria regionale della Slc Cgil Calabria. «Stiamo assistendo – spiega il sindacato – a decurtazioni in termini salariali e di diritti, con riduzioni di orario di lavoro, peggioramento delle condizioni contrattuali in termini di mansioni e livelli, fino anche ad arrivare all’utilizzo dei contratti in somministrazione. Al di là della violazione del diritto sindacale e della rappresentanza, e delle chiare ed evidenti condotte antisindacali messe in atto, quello che più ci preoccupa sono le condizioni salariali e contrattuali degli addetti al settore. Diverse decine di lavoratori operanti dal Pollino allo Stretto in questi giorni si ritrovano innanzi a condizioni contrattuali e salariali peggiorative, e sotto il “ricatto” di poter perdere quel lavoro (nella stragrande maggioranza si tratta di part-time) qualora non si accettino le nuove condizioni contrattuali imposte». «Non siamo assolutamente disposti – continua ancora la segreteria – ad accettare una tale gestione negli appalti nella più grande azienda italiana e che in Calabria con i suoi oltre 5mila addetti rappresenta l’azienda più importante per numero di dipendenti. Poste Italiane fermi immediatamente questo scempio, imponga il rispetto alle aziende in appalto delle norme, dei contratti e delle relazioni sindacali. Abbiamo già acquisito materiale in abbondanza per presentare esposti alle istituzioni competenti e nei prossimi giorni invieremo le comunicazioni agli enti preposti alla vigilanza sul sistema degli appalti. Invitiamo tutti i lavoratori – conclude – impattati dalla situazione a volerci fornire ulteriori elementi per poter rafforzare le nostre denunce».
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