CATANZARO Un’interdittiva antimafia è stata firmata dal prefetto di Prato, Rosalba Scialla, nei confronti dell’azienda Ristorart. Il provvedimento, secondo quanto si apprende sarebbe da ricondursi ai legami della società, che gestisce la ristorazione nella Cittadella regionale, con una ditta ritenuta – successivamente ai rapporti intercorsi con Ristorart – legata alle cosche del Crotonese.
La società toscana ha inviato una nota in seguito alla ricezione del provvedimento: «Nel massimo rispetto di tutti gli organi istituzionali coinvolti e di 250 famiglie di nostri lavoratori – si legge nel comunicato –, ci difenderemo in tutte le sedi opportune contro questo provvedimento, che riteniamo, infondato ed illogico. Precisiamo – prosegue la nota – che, come lo stesso provvedimento del Prefetto dichiara, non risultiamo indagati nel procedimento penale ed in base agli atti processuali non ci viene riconosciuto alcun ruolo, né di associato e né di concorrente. Rispettosamente, senza entrare nel merito, ci viene contestato con questo provvedimento di aver dato parte del servizio ristorazione presso il Cara di Crotone in subappalto, entro i limiti di legge e con l’autorizzazione della Prefettura competente, ad una azienda solo successivamente ritenuta mafiosa che già in precedenza effettuava, senza di noi, i servizi presso il Cara e che contestualmente svolgeva il servizio mensa anche presso la Questura di Crotone».
«Insomma – è la valutazione della società – avremmo dovuto non seguire le indicazioni e le autorizzazioni ufficiali degli organi dello Stato, sapere quello che gli organi dello Stato non sapevano. Ci sembra tutto veramente illogico e pericoloso».
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