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Fermati con 160 chili di botti illegali, 3 arresti a Crotone

In manette tre cittadini di Corigliano-Rossano che viaggiavano a bordo di un furgone sulla 106. L’esplosivo era destinato alla festa di Sant’Anna

Pubblicato il: 27/07/2018 – 13:11
Fermati con 160 chili di botti illegali, 3 arresti a Crotone

CROTONE Scattano le manette per tre cittadini di Corigliano-Rossano. L’operazione è stata condotta dagli uomini delle Volanti della Polizia di Crotone. Alle prime ore del mattino il personale della Questura, in servizio sulla statale 106, ha fermato un furgone, a bordo del quale c’erano i fratelli Carmine e Domenico Golluscio e Domenico Faraco. Il comportamento sospetto dei tre fermati ha indotto gli uomini delle Volanti a procedere con un accurata ispezione del furgone, all’interno del quale sono stati trovati 160 chili di materiale esplosivo pericoloso e 14 “bombe” pirotecniche calibro 75mmclassificate come materiale con «rischio potenziale elevato». Sono quindi partite le indagini coordinate dal dirigente delle Volanti di Crotone, Corrado Caruso. Nell’operazione sono stati anche coinvolti il Nucleo artificieri di Catanzaro e il commissariato di Corigliano-Rossano. È stato anche ispezionato un capannone nel popoloso centro della Sibaritide e trovato materiale esplosivo che, al momento, è in fase di valutazione. I fuochi d’artificio presenti all’interno del furgone, posti sotto sequestro, erano diretti alla chiesa di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, dove sono in atto i festeggiamenti della Santa. L’indagine degli investigatori ha anche scoperto che i fuochi non avevano avuto l’autorizzazione della commissione prefettizia che amministra Isola Capo Rizzuto e quelli della commissione che opera in Prefettura. Non si esclude che i fuochi pirotecnici da realizzare nella frazione di Sant’Anna potessero avere anche un valore simbolico, una sorta di esibizione magari con lo scopo di mandare messaggi ben precisi alla popolazione o di festeggiare qualche recente scarcerazione. «Il materiale esplosivo sequestrato era stato commissionato dal comitato che organizza la festa – ha commentato il dirigente Caruso, cogliendo l’occasione per ringraziare il collega che guida il commissariato di Corigliano-Rossano – e la parrocchia in questione è stata gestita da don Edoardo Scordio – ieri la prima udienza del processo “Jonny”, ndr – prima che venisse arrestato. Inoltre la commissione straordinaria che guida il Comune di Isola aveva negato l’autorizzazione ai fuochi, mentre la commissione della Prefettura aveva dichiarato il sito non idoneo, ma il materiale era stato fatto arrivare ugualmente».

Gaetano Megna
redazione@corrierecal.it

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