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«A rischio il pluralismo dell'emittenza locale»

di Aeranti-Corallo

Pubblicato il: 03/01/2019 – 18:51
«A rischio il pluralismo dell'emittenza locale»

La legge di bilancio 2019 è stata approvata alla Camera, in via definitiva dopo il voto sulla questione di fiducia posta dal Governo, avvenuto sabato 29 dicembre.
Il testo approvato prevede una serie di norme che riguardano il settore televisivo e radiofonico locale, su cui Aeranti-Corallo esprime un giudizio fortemente negativo, che rischiano di compromettere il pluralismo informativo sul territorio garantito dall’emittenza locale.
In particolare, le frequenze che saranno destinate all’emittenza locale a seguito della liberazione della banda 700 e al passaggio al digitale televisivo di seconda generazione (Dvbt-2) sono assolutamente insufficienti per garantire spazi adeguati per la trasmissione di almeno un programma da parte delle tv locali presenti sul mercato e per garantire l’avvio del digitale radiofonico Dab+ sull’intero territorio nazionale da parte di tutte le emittenti radiofoniche locali interessate a operare anche con tale tecnologia.
Viene, inoltre, dimezzato lo stanziamento destinato ai contributi di cui al Dpr n. 146/2017 per le misure di sostegno annuali all’emittenza televisiva e radiofonica locale rispetto allo stanziamento degli anni 2016, 2017 e 2018.
Tale stanziamento sarà, infatti, pari a un massimo di euro 62,5 milioni, compresa la quota per gli investimenti pubblicitari incrementali su radio e tv locali.
Nell’ipotesi in cui nell’anno 2019 venga confermato lo stanziamento per tale pubblicità incrementale nella misura di 12,5 milioni di euro, l’importo di tali contributi per l’emittenza locale sarà al massimo di 50 milioni di euro (di cui l’85% destinato alle tv locali e il 15% alle radio locali).
Vengono, altresì, soppresse, a partire dal 1° gennaio 2020, le provvidenze editoria (consistenti nelle riduzioni tariffarie del 50% dei costi delle utenze telefoniche sostenuti dalle emittenti radiofoniche e dalle emittenti televisive locali). Dal punto di vista interpretativo si ritiene, pertanto, che potranno essere richieste entro il 31 gennaio 2020 le provvidenze editoria relative all’anno 2019. Resta inoltre confermata la possibilità di chiedere le provvidenze editoria 2018 entro il 31 gennaio 2019.

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