BOLOGNA La prima sezione penale della Corte di appello di Bologna ha confermato una condanna a cinque anni e quattro mesi, in abbreviato, a carico di Francesco Corrao, 31 anni, accusato di un’estorsione con metodo mafioso ai danni dei due figli del collaboratore di giustizia Rocco Nicola Femia. Corrao venne arrestato un anno fa dalla Guardia di Finanza insieme a due complici, giudicati separatamente, e come lui ritenuti affiliati alla ‘ndrina dei Bellocco di Rosarno.
Femia, condannato a Bologna nel processo di ‘ndrangheta “Black Monkey” come capo di un’associazione mafiosa, dalla primavera 2017 ha iniziato a collaborare con gli inquirenti. L’estorsione riguardava una somma di 250mila euro, poi scesa a 50mila, provento di una sala giochi a Roma. Le richieste di denaro erano iniziate nel 2011 e poi erano proseguite fra il 2015 e il 2016 ai figli, anch’essi condannati, tra Conselice, in provincia di Ravenna e la Calabria.
«Questa vicenda è emblematica, rappresentando un concentrato del sistema di intimidazione mafiosa, per il quale è sufficiente spendere il nome di una potente ‘ndrina o riferirsi a questa indirettamente, per incutere terrore nelle vittime del tentativo di estorsione. Prova ne è che le persone offese non si sono costituite parte civile», ha detto il sostituto procuratore generale Valter Giovannini, chiedendo la conferma della sentenza di primo grado. Il difensore dell’imputato, avvocato Brunella Crucitti, aveva chiesto l’assoluzione o la derubricazione in esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
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