CATANZARO Il senso di quello che intende fare in Calabria il neo commissario della Sanità, il generale dei carabinieri Saverio Cotticelli, lo fa capire subito, alla prima dichiarazione che rilascia ai cronisti che lo attendono all’ingresso della Cittadella. «Sono già stato dal dottor Gratteri», quella del procuratore di Catanzaro «è la prima stanza in cui sono entrato». Parole che sono tutte un programma, e che delineano la “mission” del nuovo commissario, tanto è vero che Cotticelli insisterà spesso, nelle sue prime esternazioni in Calabria, sulla legalità come bussola dell’azione della struttura commissariale e che metro di gestione della sanità in tutte le sue sfaccettature. È, insomma, un esordio caratterizzato da alcune sorprese, quello di Cotticelli, affiancato dal sub commissario Thomas Schael, che invece già si era presentato alla Regione prima di Natale con un blitz misterioso ma comunque rumoroso.
L’APERTURA AD OLIVERIO La prima sorpresa che marca il commissario è l’ “apertura” verso il presidente della Regione, Mario Oliverio, e verso i vertici dell’amministrazione, reduci da un tribolatissimo rapporto con Scura: «Sono un uomo del dialogo, avrò un incontro con il presidente della Regione, assolutamente sì, perché no?», afferma Cotticelli, per nulla turbato dalla domanda dei cronisti su una presunta difficoltà a iniziare a lavorare con un presidente alle prese con una rogna giudiziaria. «Non mi posso esprimere su questo, perché non conosco la vicenda», taglia corto il commissario, che – secondo fonti accreditate – incontrerà Oliverio già nel pomeriggio di mercoledì a San Giovanni in Fiore.
In generale, comunque, nei confronti della Regione la nuova governance commissariale sembra animata da intenzioni bellicose: «Ho trovato funzionari di primissimo livello, con cui abbiamo condiviso una metodologia, quella di lavorare insieme, mettere a fattore comune esperienze, professionalità e buona volontà per raggiungere l’obiettivo comune di garantire il diritto alla salute ai cittadini», rileverà il commissario al termine del primo briefing con i vertici regionali presenti, tra cui il delegato di Oliverio per la sanità, Franco Pacenza, il dg dell’assessorato Tutela della salute Antonio Belcastro, e l’assessore Franco Rossi.
LEGALITÀ E DIRITTI E un’altra sorpresa è poi l’atteggiamento verso i giornalisti, che si attendevano un Cotticelli dai modi spicci e sbrigativi e invece si trovano davanti un militare dallo stile marziale ma non freddo, e comunque cordiale, così come Schael, che però si defila chiaramente alla vista di microfoni e telecamere.
«Io sono figlio del popolo, al popolo bisogna dare la salute e la dignità: se non c’è salute e non c’è diritto alla cura non c’è dignità», dice il commissario, che si dichiara poi «ottimista, altrimenti non sarei qui. Ho fatto il carabiniere per 47 anni, ho girato per tutt’Italia, sono stato all’estero, in zone di guerra. La cosa bella – spiega Cotticelli – è l’idealità che c’è dietro questo incarico: dare diritti alla gente. Non conosco la Calabria, ma cercherò di dare tutto me stesso, e sono consapevole della difficoltà del compito che ci attende».Il messaggio che Cotticelli lancia è diretto ed eloquente: il commissario, infatti, rende subito noto di aver già incontrato il procuratore Nicola Gratteri, perché «da vecchio carabiniere ho sempre avuto un interlocutore solo: la legge e la magistratura. Spesso dove c’è inefficienza c’è illegalità». E la legalità è il suo assillo, al punto da dire che «tutto ciò che attiene alla sanità dev’essere fatto alla luce della legge. Ci appoggeremo all’Arma dei carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza, e a tutti gli enti dello Stato, per fare sistema tutti insieme, per ottenere qualcosa. Credo che nella legalità i risultati si ottengono». «Questa – annota il commissario – sarà una gestione della legalità, dell’impegno per garantire i diritti della gente. Io sono una persona trasparente e con la trasparenza lavoreremo. Chi non è trasparente si farà male».
L’EREDITÀ DI SCURA Cotticelli smorza subito le velleità dei giornalisti di farlo entrare in rotta di collisione con il predecessore Massimo Scura, affermando di «non conoscere l’eredità che riceverò, né mi permetto di esprimere alcun giudizio, non sarebbe corretto ed etico».
Il commissario, inoltre, non si sbilancia né sui decreti che Scura ha prodotto anche dopo la sua nomina né sul ruolo, ancora perdurante, di Scura quale commissario all’Asp di Reggio: «Da oggi leggerò le carte e domani valuteremo», sostiene il commissario, che domani farà il passaggio di consegne con il predecessore a Palazzo Alemanni, ancora sede dell’ufficio del commissario ma forse non per molto tempo. Cotticelli, infatti, non fa mistero di auspicare la localizzazione della struttura commissariale alla Cittadella. «Non c’è un pregiudizio, nelle prossime ore – osserva Pacenza – l’incontro tra il presidente e il commissario farà una panoramica complessiva che riguarderà anche questa esigenza che ci è stata manifestata». E forse anche questo è il segno di una nuova stagione della sanità calabrese.
PACENZA: «SEGNALI INCORAGGIANTI» «È un fatto sicuramente significativo che il commissario abbia deciso, come primo approccio, di venire nella sede della Regione». Così il delegato per le politiche sanitarie del presidente della Regione, Franco Pacenza, con riferimento alla prima riunione avuta con il nuovo commissario alla sanità calabrese, Saverio Cotticelli, che si è insediato ufficialmente oggi in Calabria. «Abbiamo concordato, nelle prossime ore, su richiesta del commissario, un incontro con il presidente Oliverio. Abbiamo poi fatto – ha rilevato Pacenza – una panoramica sulle prime cose da fare, poi nelle prossime settimane si farà il lavoro ordinario previsto. Il nostro assillo è quello di fare meglio rispetto al passato e di evitare, nell’immediatezza, il disavanzo finanziario, il blocco delle assunzioni e l’aumento delle tasse per i calabresi. Questo – ha sostenuto il delegato per le politiche sanitarie – è il primo obiettivo che condividiamo, siamo già impegnati su questo da settimane e stamattina il commissario ha condiviso insieme a noi questa priorità assoluta, perché chiaramente è inaccettabile un nuovo disastro di questa natura. È da sottolineare comunque il fatto che il commissario, come anche il sub commissario che era già venuto alla Cittadella alcune settimane fa, abbia avuto la sensibilità istituzionale di chiedere come primo approccio un incontro con i vertici della Regione».
Pacenza ha poi osservato: «Noi ci auguriamo rapporti sereni con la struttura commissariale. In questi anni la Regione ha sempre lavorato per dare un contributo che migliorasse le condizioni della sanità calabrese: non sempre questo è stato possibile, anzi spesso ci è stato impedito e spesso siamo stati messi davanti a fatti compiuti e anche a invadenze sul piano prettamente politico. Oggi – ha proseguito il delegato del governatore per la sanità – il generale Cotticelli ha manifestato tutta la disponibilità di una collaborazione istituzionale, che non significa confusione dei ruoli, sapendo che la Regione, per come espresso già dal presidente Oliverio nelle corse settimane, mantiene un atteggiamento critico rispetto all’istituto commissariale, ma altra cosa sono i soggetti chiamati a dirigere la struttura commissariale: se da parte di chi dirige la struttura commissariale c’è una disponibilità per relazioni istituzionali corrette e la capacità di fare sintesi rispetto agli obiettivi, la Regione è molto interessata a questa impostazione. Poi, nel merito si tratterà di valutare le scelte che si faranno».
Con riferimento alla sede dell’ufficio del Commissario, che Cotticelli ha auspicato sia localizzato alla Cittadella e non più a palazzo Alemanni nel centro di Catanzaro, Pacenza ha detto che «non c’è un pregiudizio, nelle prossime ore l’incontro tra il presidente e il commissario farà una panoramica complessiva che riguarderà anche questa esigenza manifestata, che non è stata un pregiudizio della Regione. Ricordo che l’insediamento del precedente commissario avvenne prima della sistemazione alla Cittadella, e avvenne nella sede dell’assessorato alla sanità di via Buccarelli, poi, strada facendo, ci sono state diversificazioni tali che non hanno consentito un approccio confacente e corretto sul piano istituzionale. Ci auguriamo – ha annotato il delegato del presidente della Regione per le politiche sanitarie – che questa nuova stagione che si apre questa mattina possa consentire di avere una proficua collaborazione con il presidente della Regione, è stata questa l’espressione usata dal commissario che noi condividiamo. E sottolineo ancora una volta come dato di partenza è l’inizio dell’interlocuzione con il presidente della Regione, e questo lascia sperare in una collaborazione istituzionale tra le due massime istituzioni che possa portare a un’interlocuzione positiva nel merito delle scelte. Per noi vale il merito, poi le situazioni logistiche e quotidiane sono secondarie. Oggi – ha concluso Pacenza – l’impressione che abbiamo avuto è quella di un approccio istituzionale di grande correttezza».
Antonio Cantisani
redazione@corrierecal.it
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