VIBO VALENTIA Il racket alza di nuovo il tiro a Vibo Valentia: tre intimidazioni in due giorni, sempre nell’area industriale alle porte della città. L’ultima, in ordine di tempo, è avvenuta nella serata di mercoledì quando, intorno alle 21,30, sono stati esplosi diversi colpi d’arma da fuoco contro la sede della ditta di trasporti “Bartolini”. A sparare, stando alle prime ricostruzioni, due persone in moto col volto coperto dai caschi. Sull’episodio hanno avviato le indagini i carabinieri della Compagnia vibonese guidati dal capitano Gianfranco Pino, che hanno già acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza.
Altri due episodi analoghi si erano verificati, proprio nella stessa zona, nella nottata precedente, quando ad essere prese di mira erano stati il bar “La dea bendata” e lo stabilimento Edil Martirano, entrambi ubicati lungo la Statale 18. Tredici in tutto i colpi d’arma da fuoco sparati contro le due attività commerciali. A indagare sulle tre intimidazioni sono i carabinieri della Compagnia vibonese guidati dal capitano Gianfranco Pino, che hanno già acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza. Nonostante le operazioni antimafia e i numerosi arresti degli ultimi anni, l’escalation di intimidazioni a Vibo fa capire che gli appetiti criminali delle cosche di ‘ndrangheta della zona – non solo del clan dominante dei Mancuso ma anche di gruppi “rivali”, come ad esempio la cosca Soriano della vicina Filandari – continuano a far sentire il loro peso oppressivo sull’economia locale. E che continua la guerra per il predominio su una zona che da sempre fa gola alle cosche.
s. pel.
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