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Migranti sbarcati a Melissa, c'è anche un disperso in mare

L’imbarcazione si era incagliata in prossimità della spiaggia di Torre. Cinquantuno le persone di etnia curda soccorse dai cittadini e dal sindaco. «È emersa solidarietà e umanità». Tra di loro una…

Pubblicato il: 10/01/2019 – 9:04
Migranti sbarcati a Melissa, c'è anche un disperso in mare

MELISSA Un migrante risulta disperso in mare dopo che la barca a vela sulla quale viaggiava insieme ad altre 51 persone, si è incagliata stamani a Torre Melissa, nel crotonese. Sono stati gli altri migranti ad allertare le autorità dopo essere stati tratti in salvo. Sono stati loro stessi, secondo il loro racconto, ad avviare le prime ricerche.
I cinquantuno migranti di etnia curda sono stati soccorsi lungo la costa nella frazione Torre del comune di Melissa, nel crotonese, dove sono giunti all’alba a bordo di una imbarcazione a vela. La barca si è incagliata a pochi metri dalla spiaggia nei pressi di un hotel. Le urla dei migranti hanno svegliato alcuni dei residenti della zona. Il sindaco di Melissa, Gino Murgi, e diversi cittadini si sono immediatamente prodigati per trarre in salvo le persone. È stata anche utilizzata l’imbarcazione di salvataggio in dotazione all’hotel per il periodo estivo per portare al sicuro le sei donne ed i quattro bambini, tra i quali un neonato, che erano a bordo. L’hotel ha poi messo a disposizione la sua struttura per soccorrere le persone e permettere loro di potersi asciugare e cambiarsi usando stufe, phon e coperte. Sul posto sono giunte le forze di polizia per gli adempimenti di rito. I migranti saranno trasferiti al Centro di accoglienza di Sant’Anna per le procedure di identificazione.
SALVATAGGIO DI UNA MADRE E DI UN NEONATO I finanzieri della Sezione operativa navale di Crotone hanno salvato un bimbo di pochi mesi e la madre, rimasti intrappolati nella barca incagliatasi a Torre Melissa con 51 migranti a bordo. I militari sono intervenuti per partecipare alle operazioni connesse allo sbarco dei migranti, coadiuvando l’attività dei carabinieri e l’assistenza altruistica prestata da alcuni cittadini. I militari, udendo il pianto di un bambino proveniente dallo scafo rovesciato dell’imbarcazione, si sono spinti nella risacca marina, e, nonostante le cattive condizioni meteorologiche, sono riusciti a raggiungere la donna ed il piccolo rimasti imprigionati nella barca e non in grado di fuoriuscirvi senza un aiuto esterno. La donna e il piccolo sono stati quindi accompagnati, assieme agli altri 49 sbarcati, per le operazioni di assistenza e identificazione nel Centro di accoglienza Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto.
ARRESTATI GLI SCAFISTI Sono stati arrestati i due presunti scafisti dell’imbarcazione a vela arenatasi stamani a Torre Melissa. I carabinieri della Compagnia di Cirò Marina hanno individuato due cittadini russi, di 43 e 25 anni, quali responsabili. I due sono stati bloccati in un vicino hotel dove avevano preso alloggio per cercare di sfuggire alla cattura. Presentatisi al portiere di notte, i due hanno esibito dei documenti palesemente falsi, e senza timbri di ingresso in Italia, tanto da far insospettire l’impiegato che ha cercato di prendere tempo assegnando loro una stanza, ma telefonando subito dopo ai carabinieri che, intanto, erano giunti all’albergo seguendo le tracce lasciate sulla vicina spiaggia dai due. I presunti scafisti verranno processati per direttissima nel pomeriggio per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Nei loro bagagli i carabinieri hanno trovato strumentazione per navigare e denaro.
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IL SINDACO MURGI: «EMERSA UMANITÀ» «Sono orgoglioso della mia comunità che ha dimostrato una grande capacità di esternare il bene e di far trionfare la solidarietà. Di fronte a situazioni come questa emerge l’umanità che si ha dentro». Lo afferma il sindaco di Melissa Gino Murgi, che, con altri concittadini, ha partecipato all’alba di oggi al salvataggio dei 51 migranti giunti lungo la costa della frazione Torre Melissa, nel crotonese. «Ho visto miei concittadini – ha aggiunto Murgi – togliersi il giubbotto per darlo alle persone bagnate e infreddolite. Ma tutti, qui, si sono prodigati al massimo. Sono orgoglio di come abbia funzionato la macchina dei soccorsi e dell’accoglienza, con grande diligenza e professionalità. È stata un’esperienza bruttissima vedere tutta quella sofferenza, la disperazione, bambini di uno o due anni nell’acqua, le mamme e i papà che urlavano chiedendo aiuto. Ma allo stesso tempo è stata una pagina di grande umanità quella scritta dai miei concittadini e da tutti i rappresentanti istituzionali».

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