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M5S: «Nessun conflitto per Schael, valutata a fondo la sua vicenda»

I deputati Nesci e Sapia: «Sub-commissario scelto dai ministri per la sua competenza. Ma in Calabria si continua ad alimentare teorema del sospetto»

Pubblicato il: 13/01/2019 – 11:59
M5S: «Nessun conflitto per Schael, valutata a fondo la sua vicenda»

LAMEZIA TERME «I ministri dell’Economia e della Salute hanno valutato con assoluta attenzione la nomina di Thomas Schael quale sub-commissario alla Sanità calabrese, scelto per la sua indubitabile competenza e per aver nel tempo dimostrato fermezza e un profondo senso della legalità, vero». Lo affermano, in una nota, i deputati M5s Francesco Sapia e Dalila Nesci, della commissione Sanità, che spiegano: «In particolare, i ministri Giovanni Tria e Giulia Grillo hanno, insieme ai loro uffici, considerato con il dovuto rigore che il manager ha in Cassazione una causa per risarcimento contro la Regione Calabria, che oltre dieci anni fa lo rimosse da direttore generale dell’allora Asl di Crotone». «Per chiarezza nei confronti dell’opinione pubblica calabrese, quale sub-commissario – proseguono i due parlamentari 5stelle – Schael non è stato nominato dalla Regione ma dal governo nazionale. Egli non è affatto rappresentante legale della Regione e non può in alcun modo influenzare i giudici della Cassazione. Purtroppo in Calabria si continua, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali, ad alimentare un pericoloso teorema del sospetto verso la magistratura, che ne mortifica la professionalità, l’autonomia e l’indipendenza». «Nella sua storia di direttore generale dell’Asl di Crotone, Schael – concludono Sapia e Nesci – ha la gravissima colpa, che il sistema non gli perdona, d’aver denunciato e contrastato una spesa fuori controllo, deficit vertiginosi, il sottoutilizzo delle strutture pubbliche di cura e la pesante, perpetua emigrazione sanitaria. Ricordiamo che all’epoca Nicola Adamo e Agazio Loiero, ai vertici della giunta calabrese, per puri scopi elettorali imposero un maxi-emendamento che modificò l’assetto istituzionale delle aziende sanitarie, con tutte le devastanti conseguenze che subiamo ancora oggi».

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