COSENZA «In relazione alle dichiarazioni degli onorevoli Nesci e Sapia contenute nell’articolo “Il ministro Grillo contro Oliverio:«Nomina commissari è atto di arroganza»“, appare evidente la strumentalizzazione. La loro affermazione poggia unicamente su impressioni personali prive di qualsivoglia oggettività. La questione la centrano unicamente sull’equilibrio di bilancio. Tale dato significativo per le Aziende fuori dal piano di rientro, non rientra tra gli obiettivi assegnati ai Dg al momento dell’incarico in una regione commissariata come la Calabria. Omettono persino di considerare il dato debitorio di partenza al momento della assunzione dell’incarico». Con questa dichiarazione il commissario dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, commenta la dura presa di posizione dei parlamentari pentastellati. «Non pongono alcuna attenzione sui bilanci delle Aziende, cosa che, gli avrebbe consentito di realizzare analiticamente il dato, valutando in che misura, cause esogene alla gestione abbiano inciso sul debito- aggiunge Mauro-. Non valutano neanche l’importanza che assume sul debito il sotto finanziamento del Ssr. Già in partenza all’Asp di Cosenza negli anni sono stati assegnati fondi inferiori di circa quattro milioni rispetto alla spesa corrente. Per quanto riguarda gli altri aspetti alla base della valutazione, considerato che il sistema poggia su un tripode costituito da strutture, tecnologia e personale, in una realtà nella quale le strutture ospedaliere in particolare hanno come periodo di costruzione gli anni 70 , dove è stato in vigore il blocco del turn over dal 2009 al 2017, quando, è stata concessa l’autorizzazione ad assumere, almeno per l’area dell’emergenza, dove ci sono risorse limitate per investimenti tecnologici e, soprattutto dove si deve fare tutto con la rimessa corrente, di cosa parlano i due parlamentari. Ci auguriamo che con l’attuale governo si passi dal vociare basato su impressioni personali rispettabilissime ma prive di qualunque oggettiva considerazione e valutazione, per non dire fuori dal seminato, cioè tanto per parlare, a impegno di risorse per investimenti strutturali, tecnologici ed organizzativi. Le gambe su cui si muove a regime il sistema sanitario sono queste -conclude il Dg-. Su due gambe o con una gamba sola non si va da nessuna parte. Senza soldi non si cantano messe. Se invece hanno pregiudizi sulle persone è altra storia. Intanto sono forza di governo ed è a loro cura l’adeguato finanziamento affinché si possa acquisire tutto il necessario per elevare l’offerta e la qualità delle cure in Calabria».
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