CATANZARO «La Giunta regionale della Calabria con la nomina dei commissari ha compiuto un grave atto di arroganza istituzionale che traccia una linea netta nei nostri rapporti». Lo afferma il ministro della Salute, Giulia Grillo. «La sanità della Calabria è stata commissariata – sottolinea il ministro – perché continua a rimanere in una situazione indecente: i livelli essenziali di assistenza peggiorano di anno in anno e il disavanzo continua a crescere. Oliverio con la sua volontà di tirare dritto, senza sentire nessuno se non la sua Giunta, con le nomine delle aziende sanitarie e ospedaliere ha di fatto sbattuto la porta in faccia ai neo commissari Cotticelli e Schael e quindi al Governo». Grillo avverte che: «Appare evidente che occorre cambiare rotta. Farò ogni cosa in mio potere per oppormi al perpetuarsi della malagestione della sanità in Calabria e quindi a queste nomine non trasparenti. Lo dobbiamo ai cittadini calabresi che non ne possono più di questo disastro, lo dobbiamo a tutti i cittadini che ci chiedono di cambiare il Paese. L’atto di arroganza unilaterale del presidente Oliverio merita tutto il rigore di questo Governo – conclude – i cittadini calabresi meritano il cambiamento».
NESCI E SAPIA CONTRO OLIVERIO «È atto di prepotenza ed arroganza sconfinate la nomina, da parte della giunta Oliverio, dei commissari di 7 aziende del Servizio sanitario calabrese, in quanto avvenuta senza alcun confronto di leale cooperazione istituzionale con i commissari del governo italiano, appena insediati». Lo affermano, in una nota, i deputati M5s Francesco Sapia e Dalila Nesci, della commissione Sanità, che aggiungono: «Il governatore della Calabria e i “suoi” assessori hanno ignorato l’invito alla ragionevolezza rivolto loro dal ministro Giulia Grillo. Un invito in favore dei calabresi che subiscono disservizi e carenze molto gravi per colpa di un sistema politico-affaristico che privilegia interessi elettorali ed economici di comitati di potere, così aumentando l’emigrazione sanitaria e mortificando i tanti medici, infermieri e altri operatori che lavorano in trincea per garantire buone cure e adeguata assistenza». «La conferma – continuano i parlamentari 5stelle – di Raffaele Mauro alla guida dell’Asp di Cosenza è la riprova che gli accordi elettorali di Oliverio con la coppia Adamo-Bruno Bossio contano più dei fatti e dell’interesse pubblico. Il manager, già messo a capo dell’Asp di Cosenza contro cui aveva vinto una causa per depressione da servizio, non ha raggiunto – ricordano i 5stelle – l’equilibrio di bilancio, ha proceduto a reclutamenti di personale in violazione delle norme e ha tentato di designare 14 primari senza l’autorizzazione commissariale. Se non bastasse, da ultimo Mauro ha conferito, a pochi giorni dalla scadenza del mandato, un incarico dirigenziale alla moglie del politico Franco Pacenza, episodio su cui stiamo svolgendo i dovuti controlli».
«Angela Caligiuri, che come Mauro – proseguono i 5stelle – ha prodotto disavanzi di bilancio, è stata invece riconfermata all’Asp di Vibo Valentia, nonostante gli anomali concorsi dei mesi scorsi, su cui vi sono specifiche indagini. Collocata al timone dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro, Caterina De Filippo è come Giuseppe Fico, piazzato all’Asp di Catanzaro, responsabile di disavanzi di bilancio: la prima al policlinico universitario, il secondo all’Asp di Crotone». «Le nomine in questione – concludono Sapia e Nesci – sono inaccettabili sia per il metodo che per il merito. Per questo abbiamo già chiesto al ministro della Salute di valutare la sostituzione, per il tramite dei commissari Cotticelli e Schael, di questi manager con soggetti attuatori, oppure l’esplicita attribuzione, ai delegati del governo, del potere di nomina dei vertici delle aziende del Servizio sanitario regionale».
DIENI: OLIVERIO SI DIMETTA «Il governatore Oliverio ha dimostrato di non possedere alcun senso delle istituzioni e di considerare la Calabria come un regno ereditario, di cui si sente il sovrano assoluto. Adesso il re è nudo, e farebbe bene a dimettersi per evitare altri danni». Così la portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle Federica Dieni. «Con la scelta di procedere senza alcun confronto alla nomina dei nuovi commissari delle aziende sanitarie – aggiunge la deputata 5 stelle –, il presidente della Regione ha deliberatamente provocato uno strappo istituzionale che compromette da subito i rapporti con i commissari incaricati dal governo. Quello di Oliverio è stato un atto di protervia che suona come una vera e propria sfida nei confronti del ministro Giulia Grillo, che pure aveva teso la mano al presidente della Regione nel tentativo di avviare una nuova stagione di collaborazione in materia sanitaria».
«Oliverio, invece – conclude Dieni –, non pago dei disastri di cui è stato uno dei principali responsabili in questi anni, ha voluto provocare una crisi istituzionale di cui la Calabria non ha certo bisogno. Quel che è certo è che il governo del cambiamento farà tutto il possibile per limitare i danni derivanti dagli editti del presidente calabrese, il quale, se davvero ha a cuore la regione, dovrebbe seriamente valutare l’ipotesi di rassegnare le dimissioni anzitempo».
SANTELLI: «GUERRA DI POTERI» Per la coordinatrice regionale di Forza Italia e deputata in Parlamento le scelte de Governo nazionale così come quelle della giunta guidata da Oliverio non sono condivisibili. «Povera Calabria, poveri calabresi il Ministro grillino pretende la lottizzazione, Oliverio risponde con pugno di ferro imponendo i suoi nomi -scrive in una nota Jole Santelli-. Una nuova guerra di potere emerge prepotentemente con un Ministro che avrebbe almeno dovuto essere maggiormente ‘diplomatica’… chiedere rassicurazioni su curricula e capacità manegeriali, e un Governatore che difende l’indifendibile perché ciò che fa per lui titolo è la cieca obbedienza ai suoi desiderata politici. Basti vedere la nomina sul territorio cosentino avvenuta nonostante rilievi pesantissimi effettuati dal Presidente uscente del collegio dei revisori – continua Santelli – per accorgersi di quanto Oliverio sia sordo rispetto a criticità pesantissime. Mentre i Lea diminuiscono e ammalati e operatori sanitari vengono lasciati soli – conclude Santelli – si apre, sulle spalle dei cittadini, un nuovo periodo di guerra politica, impostato sulla sleale collaborazione di un governatore malato di potere e di un ministro che deve accontentare la voracità dei nuovi rappresentanti M5s».
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