CROTONE Non fu proprio un’esperienza “tranquilla” – almeno ripercorrendo le polemiche politiche – quella del primo passaggio calabrese di Thomas Schael, sub commissario al Piano di rientro e già manager dell’Asp di Crotone nell’era politica in cui governava il centrosinistra guidato da Agazio Loiero. Lo dicono alcuni atti ufficiali e anche i numeri. L’allora parlamentare Dorina Bianchi presentò un’interrogazione parlamentare. Era il 16 gennaio 2007 e a Crotone era scoppiata la polemica per la stipula di un contratto di affitto tra la società “Il Granaio” e l’Azienda sanitaria locale. La Bianchi pose il problema della costruzione di quella struttura edificata nell’area a rischio idrogeologico, in prossimità del fiume Esaro. In una zona a rischio che nell’alluvione del 14 ottobre del 1996 aveva provocato ben sei morti. Siamo all’interno del quartiere Fondo Gesù e la Bianchi nell’interrogazione scrive che «sono state edificate nuove costruzioni, alcune delle quali da destinare anche a pubblici uffici». La polemica che seguì all’interrogazione della Bianchi fece emergere che la parlamentare si riferiva agli uffici dell’Asl. Quella sulla sicurezza non fu l’unica polemica. Nelle settimane successive si parlò molto anche di quanto l’Asl, che in quel momento era diretta da manager tedesco Thomas Schael, riconobbe con quel contratto al proprietario dell’immobile: 12,5 euro a metro quadrato. Nello steso stabile anche la Cia (Confederazione italiana agricoltori) aveva sottoscritto un contratto d’affitto, ma la cifra non era la stessa. L’allora presidente dell’associazione degli agricoltori, Franco Barretta, riuscì a sottoscrivere il contratto a 9,5 euro a metro quadrato. La polemica, che vide impegnati soprattutto l’Anaao-Assomed e l’allora consigliere regionale Ciccio Sulla, investì anche la questione che riguardava l’uso di un terreno di proprietà dell’Azienda sanitaria. L’aveva ottenuto, in una transazione con il sindaco Pasquale Senatore, un terreno edificabile di fronte la sede dei Vigili del fuoco, a Tufolo. Il commissario nazionale dell’Inail dell’epoca, Vincenzo Mungari, ex senatore di Forza Italia, propose all’Asl un accordo che impegnava l’Inail a costruire uno stabile sul terreno di proprietà dell’Asl. L’ipotesi proposta prevedeva che l’Inail avrebbe utilizzato solo il piano terra, mentre i piani superiori sarebbero andati all’Asl, in comodato d’uso, un cospicuo numero di anni. L’Asl non accettò preferendo il contratto con la società “ll Granaio”. Schael aveva fatto parlare di sé anche in occasione dell’acquisto di lampadari “targati” Murano. I lampadari erano stati acquistati per dare prestigio alla sede della direzione strategica dell’Asl, quando ancora era in piazza Umberto I. Quei lampadari sono costati ai contribuenti calabresi circa 15mila euro e oggi, secondo quanto sostengono fonti dell’Azienda, sono stati abbandonati in un magazzino. Le polemiche accompagnate alla “cura Schael” riguardarono anche i conti dell’Asp di Crotone. Il manager era stato nominato da Doris Lo Moro, assessore regionale alla sanità al tempo della presidenza Agazio Loiero, il 15 dicembre del 2005. Il bilancio di quell’anno (presidente dell’Asl di Crotone era il catanzarese Michele Tallarico, nominato da Giuseppe Chiaravalloti) si chiuse con 24.588.809,26 euro di disavanzo. Il 2006 è stato l’anno della gestione Schael e il disavanzo fu di 33.754.057,71 euro. Sotto la guida del “tedesco-napoletano” il disavanzo aumentò. Il 2007 (8 agosto) fu l’anno della rescissione del contratto. I primi sette mesi e una settimana dell’ottavo furono gestiti da Schael. Il bilancio dell’Asl di Crotone nel 2007 si chiuse con un segno meno di 51.176.014,74. Schael con l’ultimo incarico di sub-commissario conferitogli dal governo nazionale può dire di essere l’unico ad avere svolto in Calabria due ruoli contrastanti: dopo aver registrato un aumento del debito nel suo mandato dovrà adoperarsi per eliminarlo.
Gaetano Megna
redazione@corrierecal.it
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