CATANZARO Chissà se questa sarà la volta buona, per una Regione che in tema di trasparenza e di anticorruzione sconta un po’ di zone d’ombra e deve farsi perdonare qualche “peccatuccio”. Con un decreto a firma del dg reggente del dipartimento “Organizzazione e Risorse umane”, Bruno Zito, è stato infatti pubblicato un avviso interno, riservato ai dirigenti di ruolo della giunta, «per il conferimento dell’incarico di responsabile della prevenzione della corruzione e di responsabile della trasparenza della Regione». Un atto che, almeno, dà una riposta a qualche interrogativo emerso di recente.
Il primo riguarda la posizione della dirigente regionale fino a oggi responsabile dell’Anticorruzione e della, Francesca Palumbo. Nei mesi scorsi, infatti, era trapelata l’intenzione della Palumbo di dimettersi dall’incarico, con la motivazione della difficoltà a portare avanti il suo lavoro anche a causa della scarsa collaborazione, soprattutto sul piano informativo, di buona parte dei dipartimenti regionali: la stessa Palumbo aveva anche messo nero su bianco una relazione nella quale evidenziava le criticità e le forti “resistenze” nel processo di riorganizzazione della macchina burocratica dell’ente e i ritardi, in particolare, nella rotazione del personale. Nel perdurante silenzio della giunta aveva cercato di fare breccia il sindacato Csa-Cisal, chiedendo chiarimenti su queste dimissioni che a un certo punto sembravano finite in una autentica “nebulosa”. Adesso, nel decreto con cui si pubblica l’avviso per la ricerca di un nuovo responsabile anticorruzione, si legge che la giunta regionale, nella seduta del 10 gennaio scorso, ha preso «atto della volontà non proseguire nell’incarico» da parte dell’attuale responsabile, dando mandato al dg di pubblicare l’avviso interno per colmare la nuova “vacatio” con una selezione riservata ai dirigenti di ruolo della Cittadella. Un ruolo, comunque, sempre molto “spinoso” nell’ambito dell’amministrazione regionale, se si pensa infatti che sulla delibera di nomina della Palumbo un altro dirigente, Sergio Tassone, capo del settore giuridico della Giunta, aveva evidenziato una serie di incongruenze e irregolarità.
La Palumbo, tra l’altro, ha fatto la sua uscita pubblica lo scorso 17 dicembre nella “Giornata della Trasparenza” organizzata dalla Regione Calabria in un contesto piuttosto imbarazzato, perché coincidente con il giorno nel quale il governatore Mario Oliverio e alcuni dirigenti della Regione sono rimasti coinvolti nell’inchiesta ”Lande desolate” della Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri: la “Giornata della Trasparenza” è un atto dovuto, richiesto dalla legge, ma quella coincidenza è apparsa ai più parecchio surreale. Ma, questo, è stato solo l’ultimo episodio di un vicenda tormentata, che ha vissuto un’altra pagina triste per la Regione agli inizi di ottobre, con l’arresto, proprio per corruzione, della dirigente responsabile dell’Anticorruzione Maria Gabriella Rizzo, che sarebbe poi stata rimpiazzata con la Palumbo. Adesso la Regione prova a rintracciare, nei propri ranghi, un nuovo responsabile: chissà se davvero questa sarà la volta buona.
Antonio Cantisani
redazione@corrierecal.it
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