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Boccia a Reggio: «La Calabria deve riscattarsi dai pregiudizi» – VIDEO

Il presidente di Confindustria invoca nuove misure affinché questa regione e il Mezzogiorno diventino «acceleratori di sviluppo». Per farlo serve una «politica coerente». A Mazzuca la delega per il…

Pubblicato il: 15/01/2019 – 13:08
Boccia a Reggio: «La Calabria deve riscattarsi dai pregiudizi» – VIDEO

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REGGIO CALABRIA «La Calabria rischia, come tutto il Paese». Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia non nasconde le difficoltà economiche dell’Italia e del Sud in particolare, ma lancia alcune proposte per far ripartire il sistema Paese e la crescita del Mezzogiorno. A partire «dall’incremento delle risorse infrastrutturali e dalla riapertura del credito d’imposta». Il numero uno degli industriali italiani oggi ha partecipato, a Reggio, all’assemblea pubblica di Unindustria Calabria.
Secondo Boccia, questa regione, insieme a tutto il Mezzogiorno, «deve diventare centrale per la questione industriale e il turismo», affinché si trasformi in un territorio che sia «acceleratore di sviluppo e non deceleratore». Per farlo, serve una «politica nazionale coerente». «Sono mesi – ha spiegato – che parliamo solo di tre cose: flat tax per autonomi, pensioni e reddito di cittadinanza. È arrivato il momento di parlare in termini complessivi di tutto il Paese».
IL PORTO DI GIOIA Boccia ha mostrato un’attenzione particolare per il porto di Gioia Tauro, «punto avanzato sul Mediterraneo e non solo». «L’Italia – ha detto ancora – deve diventare centrale tra Europa e Mediterraneo e, per farlo, ha bisogno di porti che si affacciano in quell’area. E Gioia può giocare una grande partita».
Boccia ha sottolineato la necessità di costruire una nuova immagine della Calabria: «Sono qui per essere vicino anche culturalmente. Dobbiamo riscattare preconcetti e pregiudizi del Mezzogiorno, a partire da questa regione. Se siamo qui oggi è un passo avanti che vogliamo fare insieme a tutti coloro che ritengono di farlo insieme a noi. La Calabria deve reagire in termini di potenzialità».
I CANTIERI Boccia ha anche affrontato gli effetti delle ultime misure economiche approntate dal governo: «La Manovra non si può più cambiare, però si possono aprire i cantieri per far fronte all’emergenza occupazione che abbiamo nel Paese. Il settore costruzioni ha perso 600mila posti di lavoro, la Tav Torino-Lione ne attirerebbe 50mila. Il Mezzogiorno ha bisogno di una dotazione infrastrutturale all’altezza di un grande Paese industriale. Occorre aprire un tavolo senza dogmi sull’emergenza lavoro, questo creerebbbe un effetto espansivo della manovra». Boccia, oltre a ribadire la necessità di istituire «clausole di supremazia» su infrastrutture ed energia, ha analizzato la questione del regionalismo differenziato, che dovrà essere portato avanti per mezzo di un «confronto con tutte le regioni», affinché l’autonomia «diventi elemento di efficienza».
Un altro passaggio è dedicato ai limiti dell’economia italiana: «Siamo la seconda manifattura d’Europa dopo la Germania. Qualcuno si dovrebbe chiedere come mai, malgrado il deficit di competitività. Evidentemente, l’industria e i lavoratori italiani sono tra i primi al mondo. Se rimuovessimo una parte dei vincoli che esistono, potremmo crescere ancora di più. La politica deve far fronte ai fondamentali economici, che sono una delle precondizioni per grandi obiettivi politici. È arrivato il momento di affrontarli».
MAZZUCA: CALABRIA VUOLE CAMBIARE «Tornare in Calabria per la quarta volta nel corso dei primi tre anni da presidente di Confindustria – ha detto il presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca – è più che una espressione di amicizia e di vicinanza, è il segno di una condivisione profonda delle problematiche che attraversano e investono il nostro territorio, una evidente testimonianza di stima ed apprezzamento per l’azione di Unindustria Calabria, per gli imprenditori calabresi, per la loro storia e per il senso di dignità con cui portano avanti le loro aziende pur con tante difficoltà».
«C’è un messaggio – ha detto ancora Mazzuca – che vorrei emergesse in maniera chiara da questa assemblea degli imprenditori calabresi aderenti a Confindustria: se c’è un’area del Paese interessata ad attivare un processo virtuoso di cambiamento questa è la Calabria. Non siamo un territorio fermo e refrattario allo sviluppo e meno ancora in attesa passiva di provvidenze improduttive. La domanda che emerge dal sistema delle imprese, dai lavoratori e dalle famiglie è quella di cambiamenti effettivi, utili, misurabili in termini di allargamento del benessere collettivo, di investimenti pubblici e privati, di crescita dell’occupazione e della produzione».
NUCERA: ‘NDRANGHETA È ALTROVE Il presidente di Confindustria Reggio, Giuseppe Nucera, ha evidenziato la «grande attenzione di Confindustria verso la Calabria e Gioia Tauro, che rappresenta il punto di svolta per la crescita economica. Il porto, oggi, nonostante abbia tutte le potenzialità, soffre per la mancanza di una guida strategica. Abbiamo un commissario che non può continuare a gestirlo, ci vuole un manager. Noi lavoriamo affinché Gioia abbia al più presto una gestione ordinaria».
Nucera ha raccontato dei contatti avuti con grandi realtà industriali del Nord Italia: «Stiamo facendo sforzi, ma non credo che verranno, perché c’è una comunicazione fortemente negativa sulla Calabria. Le inchieste della magistratura oggi mettono in evidenza che la ‘ndrangheta è altrove e che la cocaina sbarca a Genova. Ma nessuno è andato a fare inchieste lì. I giornali, quando vogliono riempire pagine, vanno a Gioia. Noi non vogliamo sconti, vogliamo la verità. Qui da noi c’è la ‘ndrangheta, ma la magistratura sta facendo pulizia. Quindi continuare su un tema vecchio e stantio non fa altro che danneggiare la nostra regione. Il recupero dell’immagine positiva della Calabria è l’obiettivo strategico su cui dobbiamo lavorare tutti. E Confindustria farà la sua parte».

A MAZZUCA LA DELEGA PER IL MEZZOGIORNO Natale Mazzuca, presidente di Unindustria Calabria, ha inoltre ricevuto la delega nazionale al Coordinamento delle Regioni del Mezzogiorno e alle politiche di coesione. «Mazzuca – ha detto Boccia – viene da un vissuto associativo importante. Viene dalla Calabria. E l’idea che questa regione potesse rappresentare attraverso uno dei suoi migliori uomini del mondo associativo la politica di coesione italiana era ed è per noi un elemento di messaggio simbolico e sostanziale che parte dal di dentro di Confindustria e che fa della Calabria una idea, una visione. La fa diventare una punta avanzata culturale che ci aiuti a superare quello che il presidente di Confindustria di Reggio Calabria, Giuseppe Nucera, ha chiamato “pregiudizi e preconcetti”. Sia chiaro le criticità ci sono ma ci sono tanti preconcetti e pregiudizi, del Nord verso il Sud, di noi verso altri Paesi».
«Dovevamo eliminare il ‘Comitato Mezzogiorno’ – ha aggiunto Boccia – perché quel comitato in Confindustria era diventato lo specchio del Paese. Era diventato la questione dei meridionali. Non la questione di una latitudine del Paese. Ci eravamo resi conto che quella questione per essere nazionale non aveva bisogno di questioni di latitudine, ma doveva diventare la questione nazionale. Abbiamo così aperto una sfida, a partire da Confindustria, in cui la grande questione nazionale e la crescita e la questione industriale, attraverso anche un’idea delle infrastrutture che emerge con chiarezza nelle relazioni di Natale Mazzuca e Giuseppe Nucera».

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