REGGIO CALABRIA Il Tribunale della libertà di Reggio ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 17 dicembre scorso nei confronti di Annunziato Chirico. Imprenditore nel settore della ristorazione, Chirico era in carcere da quasi un mese ed è stato rimesso in libertà dopo che il Tdl ha accolto il ricorso presentato dai suoi difensori, gli avvocati Antonio Romeo e Alfredo Giovinazzo. L’imprenditore è coinvolto nell’inchiesta “Quieto vivere”, condotta dalla Dda di Reggio e incentrata sulla riorganizzazione del clan Cianci-Maio-Hanoman di San Martino di Taurianova, che ha portato a otto arresti nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di fare parte della locale cosca di ‘ndrangheta dedita ad estorsioni aggravate dal metodo mafioso (qui la notizia).
A Chirico, scrivono in una nota i suoi difensori, «si contestava la partecipazione ad un sodalizio mafioso, senza alcun ruolo specifico, ma, paradossalmente, in base ad un solo incerto riferimento alla sua persona sorto nel corso di un captato colloquio in carcere tra un detenuto ed un suo congiunto che era andato in visita». I difensori sostengono di aver svolto «una capillare ed accurata at
tività investigativa nell’interesse del loro cliente, grazie alla quale si è potuto dimostrare come in effetti sia l’ordinanza applicativa della misura che la stessa richiesta della Procura evidenziavano semplicemente dei meri sospetti sull’indagato che non raggiungevano affatto la soglia neanche della sufficienza indiziaria contro lo stesso». Gli avvocati Romeo e Giovinazzo commentano dunque con «soddisfazione» la notizia della scarcerazione e dichiarano che dei suoi difensori «bisogna credere sempre nella Giustizia, che trionfa anche quando, purtroppo, la ingiusta privazione della libertà di una persona rappresenta davvero un costo molto alto da sopportare».
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