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Cosenza, la visita del ministro e i 90 milioni (contesi) per il centro storico

Bonisoli incontrerà i cittadini all’Accademia Cosentina. I membri del “Movimento Noi” «carte alla mano» rivendicano la paternità del finanziamento. Occhiuto: «Abbiamo bisogno di idee». E la Regione…

Pubblicato il: 17/01/2019 – 16:51
Cosenza, la visita del ministro e i 90 milioni (contesi) per il centro storico

COSENZA L’arrivo a Cosenza del ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli riaccende gli animi della politica cosentina. Sul piatto ci sono i 90 milioni di euro deliberati con una delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica, ma anche gli indirizzi in termini di progetti e programmi nell’utilizzo dei fondi da utilizzare in progetti di riqualificazione urbana. E proprio perché saranno quattrini destinati alla città che il primo cittadino Mario Occhiuto non ha digerito quello che ha definito uno «sgarbo istituzionale» realizzato dai pentastellati del “Meet Up Cosenza e oltre” rei di averlo “fatto fuori” dalla visita che il ministro farà nella città dei bruzi. Ma «l’invito cortese» al dialogo con il ministro come il “Movimento Noi” che illustrerà il progetto di digitalizzazione del patrimonio storico della città “Cosenza Cristiana”. Defilati, seppur vigili sull’argomento, i vertici della Regione. Ma tutti insieme, sono i protagonisti della vicenda tanti “papà” per un solo “figlio” chiamato a risanare l’intero centro storico di Cosenza.
MOVIMENTO NOI «CARTE ALLA MANO» «Noi abbiamo realizzato quello che Voi non siete riusciti a fare». I cattolici che hanno curato la realizzazione del progetto “Cosenza Cristiana” non fanno un passo indietro e rivendicano il lavoro fatto nei mesi scorsi e che ha, a loro parere, convinto l’allora ministro Franceschini ad indicare Cosenza come beneficiaria dei fondi per la rigenerazione urbana. «Procedo con ordine – dice il portavoce Fabio Gallo –. Abbiamo inviato una lettera all’allora ministro Franceschini il 9 novembre del 2017 per invitarlo a Cosenza a vedere il nostro progetto “Cosenza Cristiana”. E lui ha accettato di buon grado, non a caso il 27 novembre è stato ospite nella nostra città». La visita dell’ex ministro, giunto in città per presentare il suo libro “Desdemona ed altre storie” però sarebbe stata provvidenziale. «Rimase allibito da quanto avevamo fatto, tenendo in considerazione soprattutto che è stato realizzato a costo zero – aggiunge Gallo –. Abbiamo digitalizzato un patrimonio immenso e lo abbiamo fatto con spirito di gratuità che il ministro dell’epoca ha ben accolto e capito. Non nascondo che il giorno dopo la visita, il capo di gabinetto di Dario Franceschini ha telefonato al vescovo della nostra città e ha raccontato di come il ministro fosse stato colpito dall’intero progetto confermando la volontà di fare in modo che Cosenza fosse stata il progetto pilota del progetto di riqualificazione urbana che il ministero aveva intenzione di realizzare con un contributo di 360 milioni di euro da dividere in parti uguali tra Cosenza, Palermo, Napoli e Taranto». Nessun grazie ad Occhiuto dunque, dal “Movimento Noi”, né tantomeno ad Oliverio. «C’è il verbale di sintesi dei lavori della riunione della cabina di regia per la definizione di utilizzo del fondo di sviluppo e coesione per il ciclo di programmazione 2014-2020 – aggiunge Gallo – che sconfessa più volte Oliverio. Il suo intervento è così sintetizzato: “Il governatore chiede maggiori delucidazioni in ordine all’articolazione finanziaria del Piano Operativo in esame e lamenta il mancato coinvolgimento della Regione Calabria nella selezione di alcuni interventi del piano operativo “cultura e turismo” 2014-2020 che insistono sul territorio regionale”. Dei fondi messi a disposizione dal Cipe – conclude – non ne fa proprio menzione».
OCCHIUTO NON MOLLA «Se vogliono fare qualcosa in città devono comunque avere le nostre autorizzazioni». Per Occhiuto la polemica sui fondi destinati dal Cipe alla città di Cosenza dovrebbe smettere di consumarsi tra le dichiarazioni e passare alla concretezza anche perché, come ha ribadito nel corso dell’incontro con la stampa di qualche giorno fa, «i fondi poi rischiano di essere persi». Ma allo stesso tempo raccoglie il guanto di sfida sulla visita di Bonisoli integrando nelle denunce agli organi giudiziari e amministrativi anche la vicenda dell’incontro saltato con il ministro. «Mi boicottano su tutto – ripete più volte – prima quelli del Pd adesso quelli del M5s. Alla visita del ministro ci tenevo tantissimo ed è andato tutto in fumo. Non abbiamo bisogno di digitalizzare le cose, abbiamo bisogno di idee».
LA REGIONE DEFILATA MA ATTENTA La visita del capo del dicastero ai Beni culturali sposta il terreno di scontro sui “meriti” della delibera del Cipe. I diretti interessati sono sempre stati Oliverio ed i suoi generali che il 26 febbraio del 2018 davano per scontato l’intervento del Pd nell’elargizione dei fondi. Prima con la conferenza stampa – «non è propaganda, i soldi ci sono per davvero» – poi con un incontro pubblico alla presenza degli assessori regionali Maria Francesca Corigliano, Franco Rossi e Roberto Musmanno (Centro storico di Cosenza, 90 milioni ma (ancora) poche proposte). E sebbene sulla visita del ministro Alberto Bonisoli i dem non siano stati proprio menzionati, le persone vicine al presidente confermano come le intenzioni della Regione nell’individuare linee programmatiche per il centro storico siano tutt’altro che sopite. Alla visita del ministro l’ardua sentenza.

Michele Presta
m.presta@corrierecal.it

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