Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, né peggior direttore generale così estraneo alle materie economiche come il dott. Mauro. Le dichiarazioni rilasciate dal “riconfermato” dg dell’Asp di Cosenza, all’indomani del mio intervento sulla stampa in merito al contenzioso che grava sul bilancio dell’Azienda sanitaria, risultano come i “numeri della tombola”, estratti a caso, senza logica e senza cognizione, col il solo intento di fare bingo.
Negare l’evidenza di fronte a documenti contabili pubblici, purtroppo non migliora la situazione contabile dell’Asp di Cosenza, e, quando a farlo è il direttore generale, si evidenzia una palese e patetica farsa che, alla luce della riconferma della nomina, trova una indegna motivazione.
Occorre innanzitutto precisare che i dati forniti alla stampa dal sottoscritto, non sono frutto di mie fantasie, ma corrispondono a dati ufficiali trasmessi alla Corte dei Conti, al Mef ecc. dal sottoscritto in qualità di presidente pro tempore del Collegio Sindacale dell’Asp di Cosenza, concordati e condivisi dall’intero Collegio sindacale.
Inoltre, il mio comportamento è stato sempre collaborativo e mai compiacente nei confronti dei dirigenti e dei funzionari nonché dello stesso del dott. Mauro, sia prima che dopo il colloquio privato, richiestomi ed ottenuto, presso il mio studio.
A riprova della cecità amministrativa del riconfermato dg Mauro, psichiatra, lo invito a rileggere le note a firma dell’avv. Lauricella con prot. n. 161163 del 4 agosto 2014, n. 12953 del 1 febbraio 2016 e n. 51473 del 15 aprile 2016 relative al contenzioso sorto nel periodo compreso tra gli anni 2013-2015 con tanto di allegati (tabulati riportanti i nominativi delle controparti costituite in giudizio, data di costituzione, valore della causa e percentuale di soccombenza).
Con una semplice operazione matematica di addizione, per il solo periodo considerato, si arriva a circa 450 milioni di euro, a cui aggiungere gli importi proveniente da cause con valore indeterminato che potrebbero significare diverse decine di milioni di euro, il valore del contenzioso sorto nell’anno 2016, che non si discosta dalla media degli anni precedenti, ed il contenzioso ante 2013, quest’ultimo obiettivamente difficile da quantificare per l’abnorme mole e per la presenza, nei vari gradi di giudizio, di cause con durata indefinibile, comunque stimato dal Collegio, sulla base di numerose informazioni assunte.
Lasciarsi andare ad enumerazioni vaghe e non supportate da competenza specifica della materia, è un errore che il dott. Mauro ha perpetuato anche nei confronti dell’ on. Aieta, dichiarando che i debiti dell’Asp di Cosenza al 31 dicembre 2017 sarebbero stati pari a 39 milioni a fronte invece, di ben 541 milioni, come facilmente riscontrabile da chiunque, posto che il bilancio è pubblico.
Né la competenza si acquisisce evitando di fornire dati ufficiali (vedi quelli richiesti per gli anni dal 2016 al 2018) o mettendo in scena una improbabile diatriba con l’avv. Lauricella.
La matematica non è un’opinione, né i bilanci pubblici si redigono con numeri estratti dai cilindri dei vari “direttori generali per caso”, solerti a controbattere con dati inesatti sulle testate dei giornali e sul web ma non altrettanto ad impegnarsi per cercare di risanare i conti all’Asp di Cosenza.
Considerando il tempo di entrambi prezioso, ma ancor più preziosa la salute dei nostri corregionali, mi asterrò da altre repliche al dott. Mauro, invitandolo calorosamente ad impegnarsi a svolgere coscientemente il ruolo per cui è stato “riconfermato”.
*Già presidente del Collegio sindacale Asp di Cosenza
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