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REGGIO CALABRIA «Il centrodestra reggino non denuncia la ‘ndrangheta». Il sindaco Giuseppe Falcomatà coglie l’occasione offerta dal ritrovamento dei mezzi della società Castore per sparare alzo zero contro quell’opposizione che «si indigna per tutto, tranne che per il racket e il malaffare». In un periodo, tra l’altro, in cui, tra omicidi, intimidazioni e recrudescenza criminale, Reggio sta vivendo una delle fasi più complicate della sua storia.
Falcomatà ha l’aria di chi ha sopportato troppo e troppo a lungo. E infatti ora passa al contrattacco, rimarcando «l’assordante silenzio» di quel centrodestra che, su altri e meno spinosi argomenti, non perde occasione per attaccare a viso aperto la sua amministrazione. «Si indignano se vado in tv e dico che non mi spavento di Salvini, ma poi stanno in silenzio quando bruciano le giostrine e i negozi della città».
Il sindaco legge il lungo elenco di episodi che, invece, hanno visto la ferma e immediata presa di posizione del centrodestra: dai dubbi sulla nomina del nuovo dg del Comune agli attacchi per i contributi natalizi, dalle polemiche sui vigili urbani alla «fervente denuncia dovuta al fatto che l’assessore Anna Nucera ha invitato Mimmo Lucano nella sua scuola». Una chiara manifestazione di «doppiopesismo», secondo il primo cittadino, dal momento che, solo pochi mesi fa, «altri istituti scolastici hanno assistito a una vera e propria parata politica». Chiaro il riferimento all’evento che ha visto la partecipazione della vicepresidente della Camera di Forza Italia Mara Carfagna al Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci”. Una iniziativa il cui sponsor principale era stato il deputato, nonché attuale dominus del centrodestra reggino, Francesco Cannizzaro.
«SOTTO ATTACCO» Falcomatà racconta di essere stato ritenuto responsabile perfino dell’incidente di Pentimele che ha causato la morte di due persone: «Venti minuti dopo la tragedia, in un momento in cui bisognava rimanere in silenzio per rispetto dei morti, abbiamo letto che il sindaco aveva queste vittime sulla coscienza. È una cosa gravissima. Che tipo di reazione può avere un parente dopo aver letto queste dichiarazioni? È questo il tipo di responsabilità istituzionale che merita la città? Io credo di no».
Ma l’elenco delle “facili” denunce dell’opposizione non è finito: «Siamo stati attaccati perché verifichiamo i lavori di Anas, abbiamo subito polemiche sui vigili urbani, rivendicazioni di meriti sui tir al porto, illazioni sul fallimento della Reggina e su Avr. Sono riusciti a far polemica pure sugli sugli auguri di Natale che ho fatto alla città».
Falcomatà non ha però intenzione di arretrare: «Non permetteremo a qualcuno di crearsi una nuova verginità politica: il lupo è lupo, anche se si traveste da nonna. Noi siamo amministratori che guardano al futuro, ma non possiamo permettere a chi è stato virus di essere al contempo cura».
Poi, pur senza nominarli, il sindaco mette nel mirino i principali protagonisti dell’opposizione comunale: «Noi non abbiamo primule o santoni-stalker, né padri putativi e spirituali che organizzano conferenze stampa per dirci come risolvere i problemi. Non abbiamo nemmeno la “sindrome di Pippo Baudo” che fa dire “questo l’ho fatto io”. Se continuiamo di questo passo, dovremo ringraziare qualche politico reggino per aver inventato la penicillina». Risposta e stoccata anche a tutti quelli che hanno criticato il vertice di maggioranza che Falcomatà ha convocato, nel corso delle festività natalizie, a Gambarie: «Preferiamo riunirci in questi contesti anziché nei resort…».
SENSO DI RESPONSABILITÀ Il sindaco assicura quindi la volontà di continuare lungo il percorso già tracciato: «Non ci faremo distrarre. Proveranno a trascinarci nella polemica, ma noi su quel terreno non scendiamo, perché il nostro senso di responsabilità ci porta a confrontarci sugli argomenti. Abbiamo un programma da completare e finalmente sta prendendo forma l’idea di città a cui stiamo lavorando da quattro anni».
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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