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«Noi medici non vogliamo essere eroi»

di Teresa Papalia*

Pubblicato il: 20/01/2019 – 14:56
«Noi medici non vogliamo essere eroi»

Eroi: ci ha definito così il presidente della Commissione sanità del Senato Pierpaolo Sileri, in una visita a sorpresa all’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza. In special modo i colleghi del Pronto Soccorso. Ma è una parola che fa male, seppure non dubito che voglia esprimere gratitudine nei confronti dei sanitari. Fa male perché il presupposto perché ci sia un eroe (e quindi gesti eroici) è che ci sia qualcosa di non normale che accade. Qualcosa di stra-ordinario. E allora vorrei dire che sì, siamo eroi della quotidianità, ma non vorremmo sentirci più tali.
Quando uscirà la sanità calabrese dalla situazione emergenziale in cui si trova? Quando si potrà non discutere di livelli essenziali di assistenza (che non ci sono) ma semmai della sperimentazione di cure innovative, di tecniche e macchinari di ultima generazione, di strutture a misura di paziente?
Vorrei dire grazie al senatore Sileri per essere venuto in Calabria e per il fatto che ha promesso di tornare. Così come al ministro Grillo che era al corrente della sua visita. Aggiungo pure, però, che non è con i blitz a sorpresa o a colpi di video su facebook (così come neppure con note a mezzo stampa) che si governa la sanità, specie in una regione difficile. A noi medici e quindi anche ai cittadini scontri e proclami non servono a nulla e non migliorano né peggiorano una situazione molto complessa. 
La Calabria non deve essere terra di conquista per quanto riguarda la sanità. Qualcosa di cui la politica può disporre, facendo e disfacendo. Ci vuole più rispetto (anche istituzionale) per noi operatori della sanità che siamo l’interfaccia quotidiana dei pazienti. Per le nostre idee e il nostro contributo. Noi ci siamo, i sindacati ci sono e vorrebbero essere convolti maggiormente nelle decisioni che riguardano la sanità regionale.
Vorrei concludere dicendo che il senatore Sileri ha rimarcato che uno dei maggiori problemi della nostra struttura è la mancanza di personale: lo pensiamo anche noi e da tempo lo diciamo; ma tra chi può fare qualcosa di concreto c’è proprio lui e il governo. Perché non presentare un piano specifico e operativo sulla Calabria? I calabresi non ne possono più: delle liti però, non della loro sanità che vorrebbero fosse sempre migliore.

*Cgil Medici – Azienda Ospedaliera di Cosenza

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