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“Freed for football”, la marginalità dei giovani si evita con il calcio

Il Tribunale dei minorenni di Reggio e la Figc siglano un accordo per l’integrazione dei ragazzi in regime di messa in prova. Di Bella: «La trasmissione di valori positivi va incentivata»

Pubblicato il: 23/01/2019 – 14:50
“Freed for football”, la marginalità dei giovani si evita con il calcio

ROMA Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, hanno siglato a Roma un importante protocollo per l’avvio di un progetto-pilota sull’educazione, la rieducazione e l’integrazione di ragazzi costretti in situazioni di marginalità. “Freed by Football”, infatti, è rivolto ai giovani sottoposti all’istituto della “messa alla prova”, minori stranieri non accompagnati e minori cresciuti in difficili contesti socio-familiari, e pone al centro del programma educativo la conoscenza e la pratica del gioco del calcio. La dinamica e i valori a esso connessi, ma soprattutto la passione che riesce a generare il calcio, sono in grado di abbattere qualsiasi tipo di barriera, costituendo l’emblema dell’uguaglianza nella diversità. Un messaggio fondamentale che trova riscontro nella mission della Figc, già impegnata da cinque anni nel progetto Rete, per l’integrazione dei minori non accompagnati inseriti nel sistema di protezione per titolari di protezione internazionale.
«La collaborazione con il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria è di un’importanza strategica per la Figc – dice Gravina – perché valorizza la dimensione educativa e sociale del calcio. Nel mio programma elettorale parlavo di valorizzazione del territorio attraverso nuove modalità di contatto ed è proprio operando insieme e per i ragazzi, soprattutto quelli emarginati, che il nostro messaggio diventa valore. L’impegno per l’inclusione sociale è una tematica centrale della nostra azione di contatto con il territorio. Significa riuscire a ridurre gli steccati, contribuire a combattere tutte le forme di discriminazione».
«Operando in un difficile territorio, il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria lavora anche per tutelare, tra gli altri, i ragazzini calabresi dalle fascinazioni della ‘ndrangheta, utilizzando diverse strategie educative e di crescita culturale – aggiunge Di Bella – la collaborazione con la Figc diventa preziosa. Il calcio è veicolo di valori positivi, la cui trasmissione va certamente incentivata».
Il protocollo (durata sei mesi) prevede, tra le altre cose, che il Tribunale per i minorenni individui e selezioni i partecipanti tra i destinatari dei propri provvedimenti giudiziari, nonché le borse di studio da assegnare al progetto, e costituisca un team di volontari qualificati (giuristi, psicologi, educatori, studenti) per assisterli nel percorso formativo in aula e fuori, e che la Figc organizzi le attività tecniche e sportive attraverso il supporto del Settore giovanile e scolastico.

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