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«La Calabria non può permettersi di aspettare»

di Santo Biondo*

Pubblicato il: 23/01/2019 – 11:57
«La Calabria non può permettersi di aspettare»

La legge di bilancio varata dal Governo Conte non ci convince affatto. Ci lascia perplessi la mancanza di investimenti per il rilancio infrastrutturale della Penisola ma, soprattutto, ci preoccupa la totale assenza di una strategia utile a tirare fuori il Mezzogiorno, e la Calabria in particolare, dalla crisi nella quale è precipitato e dalla quale non riesce a tirarsi fuori.
Le regioni economicamente più deboli saranno ulteriormente penalizzate e, in questo contesto, il Reddito di cittadinanza non può rappresentare l’unica misura messa a disposizione per il superamento di questa situazione di stallo. La Calabria, così come tutte le altre regioni del Meridione d’Italia, hanno bisogno di lavoro, di investimenti pubblici e privati, di una rinnovata attenzione da parte degli organi di Governo. Non hanno necessità di una politica assistenziale diversamente declinata per stare al passo delle discussioni sui social. Per questo, accogliendo l’invito delle Segreterie confederali nazionali, la Uil Calabria scenderà in piazza, a Roma, il prossimo nove febbraio. Lo farà con convinzione e con forza, cosciente del fatto che la Calabria ha bisogno di partecipare al cambiamento di questo Paese.
In questa prospettiva, il Governo nazionale deve dire chiaramente se il proprio obiettivo è quello di favorire lo sviluppo occupazionale della Calabria attraverso la Zes di Gioia Tauro. Se così fosse, appare chiaro come sia urgente lavorare per creare le condizioni affinché l’area gioiese apra le sue porte a nuove attività di transhipment, sia messa in grado di potenziare la sua intermodalità per proiettarsi, senza preoccupazioni, sui mercati aperti del bacino del Mediterraneo e sulle rotte internazionali che intrecciano quella dello scalo portuale di Gioia Tauro.
Così come non possono più essere ammessi ritardi o distrazioni sul processo di ammodernamento della forestazione calabrese. Questo settore, se correttamente governato, grazie alle sue professionalità può rappresentare un punto di forza per la Calabria nella cura del territorio e nel rilancio produttivo della montagna calabrese. La Calabria non può permettersi di accettare le lentezze di questo governo e di quello regionale. Il rischio sarebbe quello di vedere sfumare i deboli segnali di ripresa che si stanno registrando negli ultimi mesi. Da parte nostra intensificheremo l’azione sindacale, appoggiati in questo dalla segreteria nazionale della Uil che, proprio in questi giorni, ha salutato l’elezione di Pierpaolo Bombardieri, sindacalista di razza e calabrese di nascita, a Segretario generale aggiunto della nostra organizzazione e di Rocco Palombella a segretario organizzativo nazionale, due scelte fortemente volute dal segretario generale Carmelo Barbagallo.
Insieme a loro, insieme al nostro segretario generale Carmelo Barbagallo, insieme agli uomini e alle donne di una Uil che cresce sempre di più, la Uil Calabria scenderà in piazza a Roma per rivendicare un futuro di lavoro e legalità per il Sud e, in particolare, per la nostra terra.

*segretario generale Uil Calabria

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