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La missione punitiva prima del Far West a Crotone

In manette uno degli autori del blitz a Fondo Gesù e una delle vittime del raid. Le immagini delle videocamere mostrano la sparatoria. Ma le indagini continuano per individuare i complici e il cont…

Pubblicato il: 23/01/2019 – 13:44
La missione punitiva prima del Far West a Crotone

CROTONE Sono due le persone arrestate dopo la sparatoria avvenuta nel quartiere Fondo Gesù di Crotone nei giorni scorsi. Si tratta di Ferdinando La Forgia, 31 anni di Crotone, accusato di tentato omicidio e Mario Cimino, 36 anni di Crotone. Cimino era uno degli obiettivi del raid ma è stato fermato per detenzione illegale di arma clandestina.
https://youtu.be/tpDLzIxov4w
I FATTI A ricostruire i fatti nel corso di una conferenza stampa è stato Nicola Lelario, capo della Squadra mobile. Il Far West in via Di Vittorio è iniziato alle 13,20 del 9 gennaio quando una persona – per gli inquirenti si tratta di La Forgia – è scesa da un’auto, una Alfa 159 imbracciando un fucile e sparando verso una Fiat Panda, parcheggiata di fronte il negozio di frutta di Cimino. Nell’auto c’erano due persone. È grazie alla visione delle immagini registrate dalle telecamere del fruttivendolo e dell’autostazione che gli agenti hanno riconosciuto Cimino, inquadrato mentre impugna un’arma.
LA LITE PRIMA DEL BLITZ Nella conferenza stampa sono state ricostruite anche le circostanze che hanno portato alla sparatoria. Si tratterebbe di una ritorsione per una rissa. Dal negozio di Cimino, infatti, qualche ora prima, il titolare sarebbe uscito assieme ad altre persone (tra cui anche i due occupanti della Panda): tutti erano armati di bastone. Per la Polizia sarebbero usciti per una missione punitiva. E il raid sarebbe una risposta.
https://www.youtube.com/watch?v=jjpJ-8Ast7M
LE INDAGINI CONTINUANO Il questore di Crotone ha definito l’operazione «un’attività di polizia giudiziaria che fa sicurezza attiva». Ma le indagini continuano per individuare l’autista del mezzo che ha portato La Forgia sul posto e che avrebbe sparato con una pistola. E anche per chiarire in maniera compiuta il contesto in cui sono maturati i fatti. L’ipotesi più accreditata è che alla base possano esserci contrasti legati allo spaccio della droga.

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