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Catanzaro, nel centrodestra un malumore tira l’altro

Nel primo consiglio comunale del 2019 la maggioranza porta a casa le pratiche ma le tensioni restano: due capigruppo chiedono un vertice con i big della coalizione

Pubblicato il: 28/01/2019 – 20:47
Catanzaro, nel centrodestra un malumore tira l’altro

CATANZARO  Nel più classico “in cauda venenum”, gli eventi precipitano nella fase finale dei lavori del Consiglio comunale di Catanzaro. la maggioranza di centrodestra si sfarina proprio al fondo di una seduta al solito lunga e pletorica ma, fino alle battute conclusive, tutto sommato indolore, a parte prevedibili – e alla vigilia ampiamente previste – fibrillazioni interne. La coalizione porta a casa tutte le pratiche ma si avvita su se stessa a causa dei tanti focolai di tensione accesi dal dopo Provinciali, focolai che aumentano e che inducono più di un esponete del centrodestra a invocare al più presto un chiarimento e un vertice di maggioranza con tutti i big della coalizione, a partire dal sindaco Sergio Abramo. E’ questo, in estrema sintesi, l’esito del primo Consiglio comunale del 2019, il primo, tra l’altro, che si è svolto nell’ultimo mese e mezzo, un periodo piuttosto lungo di “stop” non determinato solo dalla pausa natalizia ma anche dalla necessità, per il centrodestra, di “anestetizzare” e far rientrare qualche dissenso scaturito dopo le pur vittoriose elezioni provincia. Qualche problemino, in queste settimane, è stato in effetti risolto, ma non tutti i problemini, se è vero che nel corso della seduta consiliare odierna non sono mancati tensioni interne e guerriglie nemmeno tanto sotterranee. Anche l’ordine del giorno, con alcuni provvedimenti delicati come i regolamenti sugli appalti sotto soglia e sulla Suap, in realtà si prestava a qualche scorribanda pericolosa per la maggioranza, nella quale da tempo è in atto un conflitto interno a Forza Italia, tra l’area che fa riferimento al leader provinciale Mimmo Tallini, comunque maggioritaria, e i consiglieri Giovanni Merante e Antonio Triffiletti, accusati dai big azzurri di aver “tradito” la linea del partito in occasione delle ultime Provinciali. Nel mirino di Merante in particolare il vicesindaco, e leader cittadino di Forza Italia, Ivan Cardamone, “fedelissimo” di Tallini, la cui assenza dal Consiglio di oggi non è servita a stemperare la situazione. Merante, infatti, ha invitato il sindaco Abramo a «riappropriarsi della sua maggioranza» contestando il fatto che «il partito di Forza Italia ha svenduto la città in vista della Regionali» e accusando più di un assessore di «inadeguatezza». Altre fibrillazioni nella maggioranza sarebbero poi arrivate, in modo piuttosto inatteso, anche da Filippo Mancuso, del gruppo “Catanzaro con Abramo”, a conferma dei malumori che albergano nel centrodestra. Malumori che comunque non tracimano, almeno fino all’ultima ora della seduta. Dalla minoranza prendono la parola, tra gli altri, Nicola Fiorita, di “Cambiavento”, che rimarca il dato politico della «mancata difesa di Cardamone da parte della maggioranza e segnatamente del suo partito, Forza Italia», e Sergio Costanzo di “Fare per Catanzaro” che parla di «evidenti e gravi contraddizioni della maggioranza». A replicare è Demetrio Battaglia, di “Catanzaro con Abramo”, che prende le difese di Cardamone ma suscita la stizzita reazione dello stesso Merante e fa innalzare la tensione in aula. E’ il segnale di un centrodestra che vacilla, al punto che il capogruppo di “Officine del Sud”, Giuseppe Pisano, si sfoga dicendo che «a 42 anni non mi va di passare per scemo, ora bisogna chiarire la situazione», e il capogruppo di “Catanzaro da Vivere”, Ezio Praticò, che a sua volta sbotta chiedendo al più presto un vertice con tutti i big della maggioranza». Interventi che non hanno nulla di drammatico, sia ben chiaro, ma che denotano più di una smagliatura nella maggioranza. Che comunque chiude il Consiglio con l’approvazione del regolamento dei contratti pubblici di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria e del regolamento per il funzionamento della stazione unica appaltante comunale. Gli ultimi fuochi sono altre accuse dall’opposizione, in particolare da Fiorita, all’«incapacità politica» del centrodestra e la replica di Fabio Talarico di “Catanzaro per Abramo”, secondo il quale «se Atene piange Sparta non ride, perché c’è un solco incolmabile all’interno dell’opposizione, come riconosce del resto più di un esponente della minoranza».

Ant. Cant.

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