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Discarica di Scandale, la discussione si sposta a Roma

Il primo cittadino Barbiero chiede l’intervento del governo. Invocato l’annullamento della decisione assunta durante la conferenza dei servizi

Pubblicato il: 28/01/2019 – 22:19
Discarica di Scandale, la discussione si sposta a Roma

CROTONE Si sposta a Roma la discussione sulla discarica di Santa Marina di Scandale. Il Dipartimento per il coordinamento amministrativo – ufficio per la concertazione amministrativa e monitoraggio – presso la Presidenza del Consiglio dei ministri “al fine di individuare una soluzione condivisa fra le amministrazioni” ha convocato, per le ore 12 del prossimo 31 gennaio, “una riunione di coordinamento”. A chiedere l’intervento della Presidenza del consiglio dei ministri era stato il sindaco di Scandale, con un ricorso presentato lo scorso 23 gennaio dell’articolo 14-quinquies della legge 7 agosto 1990. Il ricorso è stato avviato per chiedere l’annullamento della decisione assunta durante la conferenza dei servizi dello scorso 10 gennaio, tenutasi presso il Dipartimento ambiente della Regione. Nel corso della conferenza dei servizi, nonostante il parere contrario del sindaco di Scandale, era stato dato il via libera per la realizzazione di una discarica di 450.000 metri cubi per rifiuti speciali non pericolosi. Una discarica al servizio dell’Ato 3 per smaltire i resti della differenziata. Il progetto per realizzare una discarica a Santa Marina, proposto dalla società Ecolsystema, era partito nel lontano 2009 e proponeva un impianto per lo smaltimento di amianto. In seguito alla forte opposizione di associazioni e cittadini il progetto era stato annullato per decisione del presidente della Repubblica. La conferenza dei servizi, che ha rimesso in moto il progetto, ha accolto la proposta di modificare il codice Cer: da rifiuti speciali pericolosi a rifiuti speciali non pericolosi. Nel ricorso presentato dal sindaco di Scandale sono stati sollevate due questioni: il progetto non poteva essere rimodulato modificando il codice Cer, perché il presidente della Repubblica lo aveva annullato; nella valutazione non si è tenuto conto delle leggi regionali che impongono la valutazione della pressione nel territorio delle discariche già esistenti. Nella provincia di Crotone, infatti, c’è una elevata presenza di discariche: Columbra con circa cinque milioni di metri cubi già smaltiti; la vecchia discarica comunale di Farina, considerata una bomba ecologica ad orologeria; Farina-Trappeto (passeggiata degli innamorati) che ospita milioni di metri cubi di veleni industriali; il termovalorizzatore della società Mida nell’area industriale; il compattatore di Ponticelli, dove vengono conferiti i rifiuti della provincia di Crotone e di comuni di altre province. La presidenza del Consiglio dei ministri ha deciso, quindi, di volerci vedere chiaro ed ha convocato i soggetti che hanno partecipato alla conferenza dei servizi del 10 gennaio scorso: Regione Calabria, Provincia di Crotone, Ato-Kr Comune Crotone, Arpacal, Servizio Igene e sanità Asp e Comune di Scandale.

Gaetano Megna
redazione@corrierecal.it

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