COSENZA È stato rinviato a giudizio il 32enne marocchino tratto in arresto lo scorso 22 dicembre con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, lesioni e violenza privata (qui la notizia). L’uomo, difeso dall’avvocato Chiara Penna, è accusato dalla moglie coetanea che si è rivolta agli agenti di polizia raccontando come sia stata vittima di maltrattamenti verbali. La donna ha anche denunciato agli uomini della Questura di Cosenza di essere stata vittima di violenza fisica in una occasione, riportando quattro giorni di prognosi, e anche di aver ricevuto minacce qualora avesse denunciato. Alle forze dell’ordine la vittima ha raccontato di essere stata costretta, in tre occasioni, ad avere dei rapporti sessuali contro la sua volontà. L’episodio balzò agli onori della cronaca perché, nella richiesta di aiuto, la donna ha detto che l’atteggiamento ostile del marito fosse una conseguenza del suo stile di vita troppo “occidentale”. L’ipotesi è comunque tutta da accertare visto che non ci sono testimoni in grado di confermarla. L’uomo è attualmente detenuto in carcere per pericolo di reiterazione del reato. Il Gip del Tribunale di Cosenza aveva disposto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico ma l’indisponibilità dello strumento costringe l’uomo ad aspettare gli esiti del giudizio in galera.
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