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«Doppi turni, all'Ao di Reggio si viola la legge»

di Gianluigi Scaffidi*

Pubblicato il: 30/01/2019 – 12:16
«Doppi turni, all'Ao di Reggio si viola la legge»

Pubblichiamo la lettera aperta di Gianluigi Scaffidi, segretario aziendale dell’Anaao-Assomed dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabri, al prefetto di Reggio.
La scrivente Associazione assieme ad altre della Dirigenza Medica tenta da mesi, di avere un incontro con S. E. per motivi inerenti la tutela della salute dei pazienti.
Fino ad oggi S. E. (Sua Eccellenza) si è schermato dietro i Suoi uffici che in modo inizialmente superficiale (non avevano nemmeno letto i motivi della richiesta di convocazione) e sbrigativo hanno incontrato la delegazione sindacale senza trasmettere a S. E. alcuna relazione o, se trasmessa, S.E. non ha inteso ritenerla degna di un incontro nonostante la Sua nota sensibilità in tema di sanità tale da farLe attivare tavoli anche a 100 chilometri dalla sede della Prefettura nella ridente cittadina jonica di Benestare.
Avremmo voluto parlarLe di “surplus di orari”, di “ricorso al lavoro straordinario”, di “parecchie ore accumulate”, di “doppi turni,” in una parola della continua, grave, reiterata e manifesta violazione della legge n. 161/2014 che recepisce una Direttiva europea sull’organizzazione del lavoro entrata in vigore, in Italia, inderogabilmente nel novembre 2015 ma S. E. non ci ha concesso questa possibilità preferendo accettare le rassicurazioni, anche a mezzo stampa, che la direzione strategica dell’Azienda dava in merito alla regolarità della gestione.
Ancorché Lei si sia definito esperto di sanità Le rammento che la legge n. 161/2014 è una normativa adottata a tutela della salute dei pazienti e non certo per garantire più tempo libero agli operatori sanitari. Infatti la letteratura mondiale in tema di episodi di malpractice (mediaticamente definita malasanità) pone il superstress lavorativo al primo posto fra le cause determinanti episodi di malpractice. Il superstress lavorativo, è a tutti noto, è quello che si consegue esattamente con “surplus di orari”, “ricorso al lavoro straordinario”, “parecchie ore accumulate” e “doppi turni”.
Purtroppo siamo rimasti inascoltati da S. E. forse perché voci dissonanti a confronto dei peana elevati alla direzione dell’Azienda ospedaliera ed, evidentemente, da Lei condivisi.
Con recente delibera n. 784 del 27 dicembre 2018 (adottata, peraltro, da soggetto non legittimato) l’Azienda ospedaliera ha emanato il Piano del fabbisogno del personale per il triennio 2018-2020.
Rilevato che l’organo deliberante è assolutamente illegittimo (come evidenziato anche da specifica nota del Dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute del 7 gennaio inviata a tutte le Aziende sanitarie ed ospedaliere ed ai rispettivi Collegi sindacali) e che il precedente direttore generale, tanto furbescamente quanto illecitamente, fa iniziare il triennio 2018-2020 ad anno 2018 concluso in quanto per tutto il 2018 egli ha gestito con il sodale Scura le assunzioni a proprio piacimento (sì da fare concorsi per assumere medici in Geriatria, peraltro ad oggi inesistente, e non in specialità afferenti all’area dell’emergenza-urgenza) questa Associazione invita S. E. a leggere la relazione allegata alla delibera di cui è, ovviamente, parte integrante.
In tale relazione, redatta non certo dalle Associazioni sindacali, S.E. potrà leggere testualmente, tra l’altro: “Tutto il fabbisogno del personale medico, sanitario e della riabilitazione deve essere, ancora oggi, adeguato all’applicazione della legge n. 161 del 30/11/2014, con particolare riferimento alle aree della emergenza urgenza e della terapia intensiva, nonché di personale necessario e correlato alla riorganizzazione della rete ospedaliera di emergenza-urgenza, effettuata ai sensi del DM n. 70/2015. Quanto appena evidenziato, e cioè la carenza delle predette figure professionali, ha costretto il personale in dotazione alle varie strutture, ad effettuare surplus orari, con il necessario ricorso agli straordinari e doppi turni, con parecchie ore accumulate che dovranno essere, nel tempo, compensate”.
Quindi, Ecc.mo Prefetto, è la stessa Azienda che attesta di non avere rispettato la legge n. 161/2014 e di avere utilizzato l’istituto dello straordinario quale fattore ordinario di programmazione (cosa non legittima come S.E. ben saprà) e poiché il personale non si autogestisce nell’organizzazione del lavoro è del tutto evidente che la responsabilità delle numerose violazioni del dettato della legge n. 161/2014 sono tutte a carico esclusivo della direzione strategica dell’Azienda nonché dei singoli direttori di Unità operativa complessa.
Ancora, la stessa Azienda, con molta signorilità istituzionale nei confronti dei due nuovi commissari governativi, annuncia che se non si procederà ad immediate assunzioni non solo si verificherà “uno stagnamento del rendimento aziendale” ma l’Azienda “non sarà in condizioni di garantire gli standard, le prestazioni sanitarie, i LEA e ottemperare alle norme che regolamentano l’orario di lavoro e la durata minima dei riposi (legge 161/2014)”. Invece con il mago Scura tutto andava bene madama la marchesa.
Ecco Eccellenza, i sindacalisti brutti, sporchi e cattivi che Lei si rifiuta da mesi di incontrare volevano esattamente dirLe le stesse cose che ha detto l’Azienda in modo formale e pubblico.
Stia tranquillo. Questa Associazione non Le chiederà alcun incontro anche in considerazione degli esiti dei tavoli prefettizi sulla sanità. Le ricordo, giusto per esempio i numerosi tavoli sul problema dei dializzati, all’ultimo dei quali, nell’Agosto u.s., prese parte anche il commissario Scura accolto da ringraziamenti, complimenti, salamelecchi, ricchi premi e cotillons. Tutto è rimasto come prima anche nella indifferenza del Sindaco che si era impegnato a monitorare la vicenda .
In conclusione, poiché quanto affermato dall’Azienda costituisce una formale e grave ammissione di violazione di leggi e contratti questa Associazione ritiene doveroso mettere al corrente il massimo rappresentante governativo dell’Area metropolitana, figura incarnata da S.E., al fine di metterlo in condizione di espletare a pieno il proprio ruolo e mandato attraverso l’invio di una specifica relazione all’Autorità Giudiziaria penale e contabile nonché all’Ispettorato del Lavoro sui fatti sopra esposti.
Distinti saluti.

*segretario aziendale ff Anaao-Assomed Azienda ospedaliera di Reggio Calabria

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