GIOIA TAURO Il garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, interviene sulla mancata frequenza della scuola di alcuni bambini della “Ciambra” di Gioia Tauro, uno dei quartieri più martoriati d’Italia, a causa del mancato pagamento del premio assicurativo del pulmino che li trasportava quotidianamente.
«Sin dal mio insediamento – spiega Marziale in una nota dell’ufficio stampa del consiglio regionale – ho concentrato la mia attenzione sui bambini residenti nel quartiere e, grazie alla sensibilità non comune del prefetto Michele Di Bari, siamo riusciti ad ottenere piccole cose, che segnano però passi in avanti. Il rifacimento delle condotte fognarie, la profilassi igienico-sanitaria dei piccolini e da lunedì scorso, grazie, all’interessamento della Regione Calabria, stanno lavorando per costruire il manto stradale. Le immondizie non si è riusciti mai a smaltirle del tutto perché davvero parliamo di vere e proprie proporzioni collinari». «Eravamo riusciti – continua Marziale – nell’intento di far frequentare regolarmente le lezioni, proprio grazie al pulmino – la cui retta assicurativa lo scorso anno è stata saldata dal mio ufficio – con a bordo anche un’assistente sociale a monitorare eventuali casi di dispersione scolastica e all’impegno della chiesa locale, che ospita i bambini ogni giorno dopo le lezioni aiutandoli nel doposcuola e in azioni di socializzazione. Apprendere che da due mesi il servizio è stato sospeso ancora per mancato pagamento della polizza di assicurazione, significa dover prendere atto che il risultato più concreto è stato gettato alle ortiche. La scuola rappresenta la possibilità, per questi piccolini, di affrancarsi dal degrado e rappresenta l’unico mondo alternativo in grado di mostrar loro che un altro stile di vita è possibile».
«La motivazione del mancato pagamento – continua il Garante – è da inquadrarsi in una logica di difficoltà di bilancio, che prevede il saldo assicurativo di altri mezzi, pulmino scolastico compreso. Ma, quando si è in emergenza e i soggetti interessati sono bambini in difficoltà, si dovrebbe essere più resilienti, meno burocratici. Il buco creatosi in due mesi annulla gli sforzi di anni e questo non è accettabile».
Per il Garante, che stamani ha parlato con il prefetto Di Bari, che ha già provveduto a sollecitare la terna commissariale a risolvere il problema prima possibile, «la questione Ciambra non può essere decontestualizzata da una realtà complessiva, che sta mettendo in ginocchio una città destinata, dalla retorica politica dei governi nazionali succedutesi nel tempo, a diventare volano di sviluppo dell’intero territorio regionale e, addirittura, europeo. Quando si invoca lo Stato, ci si riferisce ad un’ampia articolazione di rappresentanti che, dal prefetto reggino alla Regione Calabria, stanno facendo il possibile. Non si era mai visto, prima d’ora, un prefetto recarsi più volte sul territorio e rispondere prontamente ai bisogni emergenziali dei piccolini. Il problema è che il prefetto non può andare oltre, e “l’oltre” a Gioia Tauro non riesce a mostrare nemmeno l’ombra della sua esistenza».
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