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Cosenza, la Procura indaga sugli appalti dell'ospedale

Carabinieri e Guardia di finanza, coordinati dal procuratore Mario Spagnuolo, hanno acquisito documenti e scritture contabili riguardanti i servizi affidati dall’Annunziata ad aziende esterne

Pubblicato il: 31/01/2019 – 15:56

COSENZA Non c’è solo la politica e l’opinione pubblica a tenere sotto controllo l’Annunziata di Cosenza. I militari dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanzia, sotto il coordinamento del procuratore capo Mario Spagnuolo, hanno acquisito documenti e scritture contabili riguardanti gli appalti in itinere presso l’ospedale civile. Una pila consistente di carteggi, tabelle e conteggi è da giovedì mattina al vaglio degli inquirenti ai quali è affidato il compito di decifrare e analizzare il contenuto dei documenti acquisiti e rilevare se ci siano delle irregolarità penalmente rilevanti. In particolare, gli uomini delle forze dell’ordine hanno un obiettivo specifico: assicurarsi che i servizi di prestazione erogati dalle società esterne all’ospedale di Cosenza si stiano svolgendo secondo la legge e mantenendo fede agli standard indicati nei bandi di gara. Una indagine ad ampio spettro, considerato che tantissime sono le prestazioni che dalla direzione dell’ospedale sono affidate a ditte specializzate del settore al termine dell’istruttoria definita nelle manifestazioni d’interesse. Milioni di euro spesi, solo per citarne qualcuno, in controllo e vigilanza, pulizia e mensa per i malati, servizi sui quali la Procura di Cosenza vuole vederci chiaro per controllare che ogni aspetto sia conforme alla legge. L’attenzione sarebbe concentrata soprattutto sulla Coop service di Reggio Emilia in ATI (Associazione temporanea d’impresa) vincitrice del bando per la pulizia. Non ci sarebbero state denunce o esposti in merito a casi specifici, ragion per cui è facile intuire che si tratterebbe di una iniziativa completamente autonoma portata avanti dagli uffici della Procura di Cosenza. Non è la prima volta che il procuratore Spagnuolo dispone delle attività di controllo all’ospedale cittadino, il più importante dell’intera provincia. Già nel novembre del 2016, infatti, furono sequestrate delle sale operatorie dopo che i Nas dei carabinieri per diversi mesi avevano perquisito e controllato diverse aree, verificando le condizioni igienico-sanitarie della struttura, la funzionalità dei servizi ed il rispetto delle norme a tutela del malato nei vari reparti, nelle sale operatorie e nel pronto soccorso.

Michele Presta
m.presta@corrierecal.it

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