REGGIO CALABRIA La sala consiliare del Municipio di San Ferdinando, nel Reggino, è gremita, in occasione dell’assemblea costitutiva del “Comitato per il riutilizzo delle case vuote della Piana da parte dei lavoratori locali e migranti”, in corso venerdì pomeriggio.
L’iniziativa, promossa dagli operatori sociali del luogo, che hanno coinvolto anche Padre Alex Zanotelli e il sindaco sospeso di Riace, Domenico Lucano, entrambi presenti, è stata ideata per dare risposte al grande disagio abitativo esistente nella Piana di Gioia Tauro, dove ci sono centinaia di case vuote ed inutilizzate, mentre gli immigrati vivono nelle tre tendopoli presenti nella zona industriale. Tra i presenti, diversi sindaci della piana di Gioia Tauro e il coordinatore di Libera, Don Pino De Masi. Solo un paio di persone, all’inizio della manifestazione, hanno alzato la voce, dal fondo della sala, per gridare «portateli a casa vostra». Il resto dell’assemblea assiste e partecipa attivamente. Pochi, però, i migranti in sala. Il sindaco di San Ferdinando, Andrea Tripodi, ha precisato subito che «non è stato mai fatto un censimento delle abitazioni disponibili, molte sono soprattutto seconde case di abitanti che si trovano per lavoro in altra parte d’Italia o all’estero, ma che poi tornano d’estate». Il progetto consiste, sostanzialmente, nell’individuazione e nel recupero delle case abbandonate.
LUCANO: MAI COSÌ IN BASSO «Gli ultimi due governi hanno fatto le stesse cose, anzi no, perché così in basso come adesso non eravamo mai scesi», ha detto Lucano nel corso dell’assemblea. Lucano, che ha annunciato di aver parlato con il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, che avrebbe assicurato il sostegno all’iniziativa con appositi fondi, ha raccontato la sua esperienza.
«Tanto, cos’altro mi possono fare – ha detto – ve lo dico che abbiamo anche nascosto dei rifugiati, pur di farli restare con noi». L’assemblea lo ha a lungo applaudito. Poi ha precisato che «mi riferivo ai rifugiati con regolari permessi, non abbiamo mai favorito un’idea clandestina di accoglienza, persone che hanno la regolarità per rimanere sul territorio italiano. Come si fa a scacciare persone che non sanno dove andare, che non hanno titoli per essere trasferiti, che hanno magari due o tre figli – ha detto Lucano – io sfido chiunque a rimanere insensibile a tutto questo».
ZANOTELLI: NON SI PUÒ VIVERE COSÌ «Ho vissuto anch’io per anni in una baraccopoli in Africa, e che si viva così non è accettabile». Ha esordito così Padre Alex Zanotelli, partecipando all’assemblea costitutiva del “Comitato per il riutilizzo delle case vuote della Piana da parte dei lavoratori locali e migranti”, a San Ferdinando (Reggio Calabria). Padre Zanotelli ha poi invitato tutti ad un minuto di silenzio. «Sono sbigottito per tutti i soldi che sono stati spesi senza risultati – ha detto Zanotelli – e mi meraviglio che si sia pensato perfino di fare un campo, per queste persone, all’ombra dell’inceneritore di Gioia Tauro. Ma siamo impazziti?». «Ho sentito che ci sono delle altre possibili soluzioni, si stimano 35.000 case disponibili, invito tutti alla partecipazione – ha detto ancora – ed è una lotta contro il tempo, prima che arrivi Salvini con le sue ruspe. Solo se faremo questo sosterremo anche l’esperienza di Riace, che ci ha insegnato che si può».
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