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Pd, Bausone: «Roma ha riconosciuto le scorrettezze di Crotone»

Accolto il ricorso della mozione Boccia: «Convenzioni non sono votificio». La dirigente calabrese: «Impedita la partecipazione di rappresentanti scomodi»

Pubblicato il: 05/02/2019 – 13:07
Pd, Bausone: «Roma ha riconosciuto le scorrettezze di Crotone»

CATANZARO «”Le convenzioni di circolo non rappresentano un mero votificio, ma uno scambio di opinioni e un confronto tra mozioni differenti che dovrebbero portare ad un arricchimento di dibattito e di contenuto, oltre che ad una vera partecipazione, tant’è che lo stesso regolamento impone la garanzia di ampia possibilità di intervento. L’aver estromesso con dolo la presenza di un’intera mozione, menoma il dibattito congressuale e risulta essere un atto di grande scorrettezza ad opera del segretario provinciale protempore”. Questo il fulcro del ricorso accolto dalla Commissione nazionale per il congresso del Pd presieduta da Gianni Dal Moro». Lo afferma in una nota la coordinatrice regionale della mozione Boccia Alessia Bausone.
«Non aver ricevuto il calendario delle riunioni di circolo, se non dopo lo svolgimento delle stesse – prosegue – è stata, evidentemente, un’azione pensata e voluta per impedire la partecipazione dei rappresentanti della mozione Boccia al congresso, probabilmente scomodi perché forieri di un’idea di partito opposta a quella dei caminetti e alle cabine di regia e di controllo che hanno contaminato il vivere partitico allontanando chiunque da fuori volesse esserci, partecipare e dare un reale, fattivo contributo. Un atto di grande scorrettezza e di contrasto alle più basilari regole del Pd quello operato, di cui è responsabile il segretario provinciale (con la segreteria sia quella pre che quella post ritocchino congressuale) ai nostri danni, probabilmente consigliato da qualche servo sciocco e certamente eterodiretto da “altre Province”, su cui il Partito democratico nazionale ha voluto (e dovuto) intervenire. Intanto la commissione regionale per il congresso non si è mai riunita e qualora cesserà di rimanere un organismo un po’ farlocco un po’ sulla carta (senza eguali in altre Regioni) aspetterò risposte nelle sedi competenti sulla certificazione delle anagrafi degli iscritti della provincia di Crotone, sulla mancata convocazione degli iscritti online e, soprattutto, sui soldi dei rinnovi delle tessere».
«Tanti interrogativi – conclude Bausone – che a prescindere dalle mozioni congressuali, ci dicono che partito siamo e che partito vogliamo essere, se quello dei furbi (o presunti tali) o quello della gente, dei giovani e della militanza che non va più “usata”, ma valorizzata, senza notabili con un finto e sicuramente immeritato alone sacramentale attorno, senza valvassini e servi della gleba utili solo a “fare volume” ai pochi eventi di partito dove i dibattiti sono ridotti al lumicino».

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