REGGIO CALABRIA È stato siglato nella sede di Confindustria Reggio Calabria l’accordo su “Nuove relazioni industriali” tra la stessa associazione degli imprenditori reggini e le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil. Il documento, che ha origine nel quadro dell’accordo nazionale “Patto della fabbrica” siglato il 9 marzo del 2018, pone al centro i contenuti e gli indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva con l’obiettivo di riavvicinare il mondo delle imprese e sistema sindacale.
Presenti all’incontro Giuseppe Nucera, presidente Confindustria Reggio Calabria, Gregorio Pititto, segretario Cgil Reggio Calabria, Celeste Logiacco, Cgil Gioia Tauro, Rosi Perrone, segretario Cisl Reggio Calabria e Nuccio Azzarà, segretario Uil Reggio Calabria.
«L’Accordo – ha detto Nucera – rappresenta uno stimolo a proseguire sulla strada delle buone relazioni ed è il segno della capacità di dialogo fra tutti i soggetti coinvolti. L’intesa con il mondo sindacale è inoltre essenziale per riportare al centro dell’agenda politica i temi della crescita e dello sviluppo del Sud e della Calabria. Uno strumento che rafforza l’azione che come Confindustria Reggio Calabria stiamo conducendo nel centro-nord per illustrare al mondo dell’impresa e all’università le opportunità che il nostro territorio può offrire in termini di investimenti grazie alle risorse comunitarie e ai tanti strumenti agevolativi».
Di momento importante ha poi parlato Perrone evidenziando la centralità «di un accordo che rilancia il tema della contrattazione tra mondo sindacale e datoriale. Siamo convinti che ci siano tutti i presupposti per creare un contesto favorevole ad un percorso di produttività etica che guardi al benessere del lavoratore e a risultati aziendali positivi. Questo protocollo è dunque solo il primo passo di un cammino comune che dovrà essere declinato sulla base delle esigenze espresse dal territorio. Si tratta di un new deal che dovrà vedere coinvolti anche altri interlocutori sociali».
«La concertazione – ha aggiunto Pititto – è la grande assente oggi dal dibattito pubblico e politico. Per questo è necessario rinsaldare il sistema di relazioni e il dialogo a livello territoriale. Sono ancora tante le risposte che questo territorio attende dalla classe dirigente locale e nazionale, in primis su Gioia Tauro che dovrebbe essere il fulcro economico e occupazionale dell’intera regione».
Un plauso al proficuo lavoro di squadra che sta alla base dell’accordo è stato poi fatto da Azzarà, «in un territorio che storicamente non ha mai saputo confrontarsi e collaborare. Oggi non è più tempo di divisioni poiché la capacità di dialogo e la concertazione sembrano essere scomparse persino dal contesto pubblico. Questo accordo, pertanto, coglie il senso del nostro tempo e vuole anche essere un invito alla politica ad assumersi le proprie responsabilità. Il nostro territorio è alle prese con criticità e ritardi drammatici, su tanti fronti, sanità, infrastrutture e lavoro. Ed è ancora aperta la questione legalità che spesso investe gli apparati burocratici le cui inefficienze stanno alla base del mancato sviluppo».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Logiacco che ha posto l’accento sullo sforzo comune «che deve riportare l’attenzione sulle questioni cruciali, come il rispetto dei contratti, la legalità e le politiche per lo sviluppo in un contesto territoriale che ha enormi potenzialità. Basti pensare alla Piana, al porto di Gioia Tauro e all’area industriale. Ci saranno altre tappe che seguiranno a questo accordo con l’obiettivo di aprire un confronto sui temi strategici, in primis la disoccupazione giovanile che ancora oggi fa registrare dati drammatici».
Nel corso dell’incontro i rappresentanti di Confindustria e sindacati hanno anche affrontato i temi delle governance territoriali con riferimento, in particolare, all’autorità portuale di Gioia Tauro e al Corap. È stato inoltre mostrato un reportage fotografico curato dall’Associazione degli Industriali reggini che mostra la stato di degrado e abbandono in cui versano le aree e gli insediamenti industriali a Campo Calabro e Gioia Tauro.
«Si tratta di questioni estremamente urgenti – ha rimarcato Nucera – che abbiamo sollevato anche in occasione della visita del presidente Boccia.
L’autorità portuale gestisce una grande infrastruttura e ha bisogno di un manager altamente qualificato in materia di strategie e dinamiche commerciali. Stesso discorso vale per il Corap. La condizione in cui versano le aree industriali è indecorosa e rende vano qualsiasi sforzo di attrarre sul nostro territorio potenziali investitori».
Dai sindacati, infine, unanime appello rivolto alla classe politica affinché si normalizzino i processi di commissariamento «che in questa regione sembrano sempre essere infiniti e privi di alcuna programmazione». Un invito rivolto anche ai futuri candidati alle prossime tornate elettorali, comunali e regionali, «affinché si confrontino con i rappresentanti dei lavoratori ed espongano idee, progetti e proposte per il rilancio del territorio».
x
x