REGGIO CALABRIA Chiuse le indagini per Gianni Nucera, l’ex consigliere regionale del Pdl, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. L’ex politico ha ricevuto nei giorni scorsi l’avviso di conclusione delle indagini, sviluppate a partire dalle circostanze emerse prima nell’indagine, poi nel dibattimento Alta Tensione 2, che ha portato alla condanna dell’ex assessore Giuseppe Plutino. Per il pm Stefano Musolino che ha coordinato l’inchiesta, Nucera sarebbe il referente politico del clan Caridi, costola del potentissimo casato dei Libri, e dei Tegano, grazie ai quali avrebbe raccolto voti e consensi. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’ex consigliere non solo si sarebbe reso disponibile a richieste ed esigenze dei clan in cambio di preferenze, ma avrebbe anche garantito ruolo e influenza dell’avvocato Paolo Romeo, già condannato definitivamente per concorso esterno e attualmente imputato come elemento di vertice della direzione strategica della ‘ndrangheta reggina. Fra i “grandi elettori” di Nucera – dice l’inchiesta – ci sarebbero anche Giuseppe Condemi e i figli Domenico e Filippo Condemi, tutti considerati espressione del clan Caridi, che a Nucera avrebbero promesso e procurato voti in cambio di un impiego stabile. Ma sotto indagine per corruzione elettorale aggravata è finito anche Giovanni Suraci, sostanziale coordinatore delle attività della segreteria politica di Nucera, che ai fratelli Condemi avrebbe promesso aiuti, canali preferenziali per l’assegnazione di alloggi popolari e altri favori in cambio di voti.
a. c.
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