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Rogo al Tonnina's, chiesti 8 anni per il gestore del pub

Il 47enne Gennaro Fiorentino è accusato di essere il mandante dell’incendio che ha causato la morte di Giuseppe Paonessa ed Eugenio Sergi. L’uomo ha ammesso di aver deciso assieme alle due vittime …

Pubblicato il: 11/02/2019 – 18:17
Rogo al Tonnina's, chiesti 8 anni per il gestore del pub

CATANZARO Ha chiesto una condanna a otto anni e quattro mesi di reclusione il pm di Catanzaro Chiara Bonfadini nei confronti di Gennaro Fiorentino, 47 anni, accusato di essere il mandante dell’incendio che la notte tra il 4 e il 5 aprile ha quasi interamente distrutto il pub Tonnina’s di Catanzaro Lido e ha causato la morte di Giuseppe Paonessa ed Eugenio Sergi, esecutori materiali del rogo.
L’imputato era il gestore del locale Tonnina’s il quale, già nel corso del suo interrogatorio di garanzia aveva confermato quanto dichiarato agli agenti della Squadra mobile e al pm Bonfadini nel corso delle indagini, coordinate anche dal procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla, ossia di avere deciso, in accordo con Paonessa e Sergi, di dare fuoco al locale per «recuperare qualche soldo con l’assicurazione».
L’assicurazione era intestata a Pietro Villi, cognato di Fiorentino, formalmente intestatario della gestione del Tonnina’s dal luglio 2017. Gennaro Fiorentino, difeso dall’avvocato Eugenio Perrone, ha dichiarato agli inquirenti la totale estraneità del congiunto al piano criminale di dare fuoco al pub. Economicamente, a quanto pare, il locale navigava in cattive acque. Da qui l’idea di simulare un incendio. In cambio del rogo Paonessa avrebbe voluto un proiettore che gli piaceva. La sera del 4 aprile, alle 22:30 Fiorentino è andato a Borgia a prendere Paonessa e Sergi e li ha lasciati sul lungomare di Catanzaro Lido. A mezzanotte e mezza ha lasciato il locale insieme al cognato. Paonessa e Sergi avevano con sé le chiavi e si erano procurati anche il liquido infiammabile che Fiorentino assicura non avessero con loro nel momento in cui è andato a prenderli. Tre taniche contenenti circa 80 litri di benzina ed un erogatore del tipo nebulizzatore per agricoltura sono stati rinvenuti dagli agenti nel corso delle indagini. Il combustibile, evaporando negli ambienti, avrebbe saturato l’aria e, una volta innescato l’incendio da parte dei due intrusi, si sarebbe determinata una esplosione che li ha imprevedibilmente investiti e impossibilitati a sfuggire alle fiamme che sono immediatamente divampate uccidendoli. I Vigili del fuoco accorsi sul posto hanno trovato due cadaveri in posizione fetale, uno accanto all’ingresso posteriore del locale e un altro a pochi metri di distanza, più all’interno. «Eravamo rovinati e disperati al pub. Avevano pensato di bruciare il pub e recuperare qualche soldo con l’assicurazione ma non avrei mai pensato che andasse a finire così», sono state tra le prime frasi pronunciate da Fiorentino davanti agli investigatori. A costituirsi parte civile nel processo sono i familiari delle due vittime del rogo e il proprietario dello stabile. La prossima udienza davanti al gup Giacinta Santaniello è stata fissata per il 4 marzo.

ale. tru.

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