LAMEZIA TERME «Riflettere sull’Europa è necessario soprattutto con il mondo studentesco, perché con i giovani va costruita una nuova Europa di cui loro saranno i protagonisti in futuro. Per questo apprezzo la scelta del Comitato delle Regioni di fare conoscere più da vicino le Istituzioni comunitarie e i loro meccanismi di funzionamento agli studenti calabresi». Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Calabria Nicola Irto a margine dell’incontro con gli studenti dell’Istituto tecnico economico “Valentino De Fazio” di Lamezia Terme sul tema “Calabria. Il futuro dell’Europa’.
«L’impegno per un’Europa meno burocratica e più umana – ha aggiunto Irto – accomuna i Consigli regionali italiani ed europei. Quest’anno, assieme al gruppo di lavoro della Conferenza dei presidenti delle Assemblee regionali europee (Calre) sulla valutazione delle politiche pubbliche che sono stato chiamato a coordinare, lavoreremo per potenziare gli strumenti necessari per ascoltare i cittadini e orientare le scelte dei decisori pubblici verso le esigenze generali della comunità. Oggi dobbiamo imparare ad ascoltare i cittadini per superare il vecchio modello di Europa e andare verso una nuova idea di unione continentale, fondata sui diritti umani, sulla lotta alle disuguaglianze, il contrasto dei cambiamenti climatici, sul pluralismo culturale e sulle identità locali. Occorre un’Europa dei popoli con il cuore e il cervello nei territori e non solo a Bruxelles».
«Quello di stamattina a Lamezia Terme – ha sostenuto Giuseppe Varacalli, componente del Comitato europeo delle Regioni (CdR) – è uno dei quattro incontri con gli studenti previsti in Calabria e facenti parte della campagna di comunicazione che il Comitato delle Regioni ha avviato sul futuro dell’Europa, interrogando cittadini e studenti anche in preparazione dell’iniziativa prevista nel mese di marzo a Bucarest con i giovani amministratori». Varacalli, che si è detto «europeista convinto», ha anche evidenziato che «c’è ancora tanto da fare. Inoltre – ha aggiunto -, c’è anche l’esigenza di avvicinare i giovani alla politica, non al partito o ai partiti, ma alla politica ed alla partecipazione. Questo perché il giovane oggi è contento di partecipare ai progetti Erasmus e ad altre iniziative europee, ma poi, allo stesso tempo, ragiona contro l’Europa. Quindi, ritengo che il comitato delle Regioni abbia fatto bene a lanciare questo tipo di messaggio perché è importante riflettere sull’Europa e coinvolgere direttamente i cittadini».
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