LAMEZIA TERME «Per noi l’esperienza con Oliverio è conclusa, non vediamo margini per un recupero». Con queste parole, pronunciate nel corso dell’ultima puntata de Lo Sfascio, il consigliere regionale Peppe Neri annuncia l’addio alla maggioranza da parte dei Moderati, il gruppo di cui fa parte assieme ad Antonio Scalzo e Franco Sergio. Neri ha anche comunicato che il gruppo, nei prossimi giorni, diffonderà un documento in cui saranno spiegate le ragioni politiche di questa scelta. «Per noi – ha detto ancora nel corso della trasmissione de L’Altro Corriere Tv condotta da Pietro Bellantoni – riproporre questa esperienza non va bene. Se ci sarà un’altra proposta la valuteremo». Il consigliere reggino non nega possibili intese con il centrodestra: «Se ci sarà una proposta che corrisponde alle nostre intenzioni, potremo percorreremo quella strada».
Critico l’altro ospite della puntata, l’esponente del Pd Giuseppe Aieta: «Il mio è un altro approccio politico: io dalla mia casa non me ne vado, non mi faccio cacciare e cerco di condizionare chi ci abita». Poi l’attacco a Neri: «È atteggiamento opportunistico. È semplice parlare di piano B alla fine della legislatura e in un momento particolarmente delicato. Io questo non lo farei mai, nemmeno se dovessi tornare a fare l’insegnante. Il messaggio che si dà fuori è deleterio, fanno bene Salvini e i 5 stelle a cavalcarlo».
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«È il modo di fare politica di questo centrosinistra a distaccare i calabresi dalla politica», risponde Neri, che prova a spiegare le ragioni del suo allontanamento dalla maggioranza: «Il mio ex capogruppo Giudiceandrea ha presentato una legge sulle differenze di genere che noi non condividiamo assolutamente, perché riteniamo che ci siano urgenze più importanti di questa. Mi ritroverò un Pd governato da Zingaretti. Io provengo dall’area democristiana, posso stare in un partito post-comunista? Il Pd è destinato a finire, e la sua morte sarà decretata dalle prossime primarie».
«Nel ragionamento di Neri – replica Aieta – c’è una debolezza: le battaglie si fanno nella coalizione. Ma ormai alla mobilità politica ci abbiamo fatto il callo. Per quanto mi riguarda, considero importante il lavoro di Oliverio. La sua esperienza, unita alla giovinezza del presidente del Consiglio Irto, hanno determinato la realizzazione di opere meritorie».
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