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«Meno feste e più lavoro». Perrelli e Palopoli pensano al dopo-Crisci

Incontro tra due dei (potenziali) candidati alla successione del rettore. Critiche alla gestione dell’Unical. «È tempo di essere malinconici, no a stagioni teatrali che non servono agli studenti». …

Pubblicato il: 16/02/2019 – 16:16
«Meno feste e più lavoro». Perrelli e Palopoli pensano al dopo-Crisci

RENDE La rottura sembra essere definitivamente sancita e la campagna elettorale ormai è ben oltre i nastri di partenza. La carica di Magnifico dell’Università della Calabria è poltrona ambita e, mentre si avvicina il mezzo secolo di vita del campus, sembrerebbe arrivato il momento decisivo per una svolta, nella vivibilità e nella didattica. Ore turbolente per il rettore (in carica) Gino Mirocle Crisci. Prima la sfiducia del consiglio degli studenti (qui la notizia), ora il j’accuse pesante anche dei docenti. Non tutti, a dire il vero, ma di due che più di un pensierino a tentare la scalata al rettorato lo stanno facendo da diverso tempo: Raffaele Perrelli e Luigi Palopoli. Entrambi hanno accettato di buon grado l’invito alla manifestazione “Innamorati della politica”, organizzata dall’associazione Rievoluzione Calabria. Assenti: (giustificato) Nicola Leone, per problemi di salute, (non giustificato) proprio il rettore Crisci che secondo gli organizzatori pare abbia semplicemente declinato l’invito. Presto spiegato il perché. «Attaccare il magnifico Crisci è come sparare sulla Croce Rossa». L’esordio del professore Raffaele Perrelli non lascia spazio al politicamente corretto. «Lo abbiamo sostenuto alla sua elezione, forti di un programma di rilancio del campus che voleva sfruttare la residenzialità e puntare forte sulla legalità, che è stata più volte tradita». Presto detto il perché: «Nel Cda uno dei componenti è stato più volte assente senza giustificazione –continua il professore – ma anziché decadere è ancora in carica, forte di giustifiche informali fornite telefonicamente al rettore». E poi c’è tutta la questione relativa alle festicciole e agli eventi dell’ateneo. «Non abbiamo bisogno di feste o di stagioni teatrali che nulla hanno a che fare con la vita degli studenti, ma che altro non sono che vetrina subalterna per i territori e buona soltanto a intrattenere rapporti con le “pagliette bianche”». Insomma un giudizio implacabile su un campus che perde studenti in favore delle università telematiche e che deve fare i conti con una comunità che sembra disgregata. «La gestione dell’ateneo è difficile». Il professore Luigi Palopoli è pacato ma sempre critico. «Siamo bersaglio di tagli spaventosi da parte dello Stato centrale e nella nostra comunità abbiamo creato un sentimento di estraneità. Forse non siamo stati bravi a comunicarlo all’esterno e quindi adesso creare una comunità è ancora più difficile».
TRE PUNTI PER RIPARTIRE Trapela tra gli studenti un senso di minimo ottimismo. Il clamore mediatico sollevato con il tentativo di sfiducia pare stia convincendo il rettore a decretare l’elezione della rappresentanza studentesca. Nulla di definitivo, solo voci tra i cubi. «Il nuovo rettore dovrà avere il coraggio di darsi meno poteri e di modificare lo statuto di ateneo. Decisioni importanti come l’indizione delle elezioni – spiega Perrelli – non possono essere in capo al rettore. E poi i pareri del Senato dovranno essere obbligatori e vincolanti». Tema portante al quale, secondo il docente direttore del dipartimento di Studi umanistici, bisogna però aggiungere un rilancio dell’attività didattica e un rilancio della qualità formativa. «Poche feste e molto lavoro. È tempo di essere sobri e malinconici». Intervento sullo Statuto che condivide anche il docente del Dimes Palopoli: «C’è un reticolo normativo che dobbiamo alleggerire. Il tutto però rispettando la legge. È ovvio che poi dobbiamo curare con più attenzione la didattica e intervenire con decisione sul meccanismo di finanziamento dell’università favorendo l’ingresso di forze nuove».
PER IL SETTIMO ANNO CONSECUTIVO Ormai è un appuntamento fisso quello organizzato da Rievoluzione Calabria in concomitanza con i giorni di San Valentino. «Ci ritroviamo offline –spiega il consigliere Fausto Orsomarso – quando tutti ci dicono che bisogna stare online. Saremo un po’ all’antica ma la nostra è una comunità che con questo spirito e guardando in faccia chi ci sta vicino vuole arrivare ai prossimi appuntamenti della primavera alle elezioni amministrative e poi alle elezioni regionali». Un pomeriggio di confronto e discussioni al Museo del Presente di Rende. Esperienze degli amministratori locali, ma anche idee e analisi del territorio, quello di Rende in modo particolare, chiamato al rinnovo delle cariche amministrative ma anche a diventare centro di nevralgico tra l’università e l’intera area urbana.

Michele Presta
m.presta@corrierecal.it

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