Comuni virtuosi e buona amministrazione, a Rende l’iniziativa promossa da Mimmo Talarico

RENDE Si è svolto al Museo del Presente di Rende l’incontro sul tema: “Il comune virtuoso. Le regole della buona amministrazione”. Una discussione animata e ricca di spunti a cui hanno partecipato il cultore della materia di diritto amministrativo, Dario Sammarro; il docente dell’Università della Calabria Renato Rolli e il candidato a sindaco di Rende, Mimmo Talarico. Il dibattito è stato introdotto dal presidente dell’associazione Attiva Rende, Marina Simonetti. Dario Sammarro, nel suo intervento, ha insistito molto sui principi di trasparenza e partecipazione la cui applicazione risulta essere un valido antidoto alla corruzione e alla inefficienza delle pubbliche amministrazioni. In base alle idee espresse da Sammarro, spesso si trascura il fatto che il comune non è solo un ente di tipo politico, ma è una pubblica amministrazione che si esprime per atti amministrativi i cui effetti, ancora oggi, risultano condizionati negativamente dalla politica. «I cittadini, spiega Sammarro – possono fare molto se, nell’esercitare il diritto di voto, scelgono le persone più competenti e qualificate sia dal punto di vista amministrativo che morale e culturale». Tesi quelle del giovane rendese sostenute anche da Renato Rolli, ordinario di diritto amministrativo all’Unical. «Un comune virtuoso – dice Rolli- si caratterizza se applica una serie di principi: di vicinanza, inteso come prossimità ai cittadini; di trasparenza nelle azioni e negli atti amministrativi; di formazione, inteso come qualificazione a assunzione di competenze del personale amministrativo; di lontananza dai fenomeni e ambienti criminali e corruttivi». E proprio in questo proposito il docente ha ricordato l’altissimo numero di comuni calabresi sciolti per mafia e attenzionati dal Ministero dell’Interno per infiltrazioni mafiose.
Nelle conclusioni, Mimmo Talarico, ha riportato i dati di un recente sondaggio tra i cittadini. Solo il 4 per conto di essi si dice molto soddisfatto dei servizi amministrativi offerti, mentre il 21% li giudica discreti. Il restante 75 per cento esprime un giudizio molto negativo. Ancora più problematico è il parere sulle attività di partecipazione e di trasparenza messe in atto dal comune. I dati di Rende, per Talarico sono in linea con i risultati della Cgia di Mestre che recentemente ha classificato la pubblica amministrazione calabrese tra le più negative d’Europa. «Rende però –dice Talarico- per le funzioni che esprime e per il posto che occupa in Calabria ha il dovere di modernizzare e qualificare la propria macchina amministrativa, per molto anni cresciuta sotto la guida di una politica forte, che ha rinviato però scelte strategiche e organizzative oggi non più rinviabili. Come città –prosegue- in aggiunta all’ottimo personale in carica, abbiamo bisogno di nuove competenze, soprattutto in settori chiave come quello finanziario, informatico, legale. Il municipio necessita di una profonda rivoluzione informatica, e di una vera ed effettiva valorizzazione del personale, che non può essere limitata, al giusto aumento delle ore lavorative, ma devono essere riconosciute e valorizzate competenze e inclinazioni di ognuno. Il nuovo Municipio deve avere il cittadino come protagonista delle funzioni amministrative. A tal proposito occorre introdurre e istituzionalizzare strumenti di ascolto e di proposta permanenti. Un comune efficiente non può non avere un’amministrazione efficiente e trasparente, che afferma sempre e comunque il principio di legalità a dispetto delle troppe e ripetute ingerenze della politica».