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«Dignità per l'ospedale di Praia a Mare»

di Alessandra Cozza e Giovanna Pedullà*

Pubblicato il: 20/02/2019 – 16:52
«Dignità per l'ospedale di Praia a Mare»

L’ospedale di Praia a Mare di cui è stata disposta la riapertura dalla sentenza del 2014 del Consiglio di Stato, alla quale si sono succedute altre due decisioni ed un provvedimento del commissario ad acta, continua ad essere ostaggio della cattiva politica e degli inetti di turno.
In Calabria la gestione della cosa pubblica in generale e della sanità in particolare, è stata spesso dettata da illogicità e interessi personalistici, da molto tempo prima della presidenza Scopelliti, ma oggi sembra non avere soluzione di continuità. In tutto ciò una grande responsabilità è della gestione commissariale fin qui avuta e sicuramente di tutti quei dirigenti che per incapacità o impotenza gestionale stanno azzerando la sanità calabrese.
Sono trascorsi oltre quattro anni dalla pronuncia che ha stabilito la riattivazione dell’ospedale praiese ed ancora si rincorrono le indecisioni dell’ex commissario Scura e della direzione aziendale cosentina.
Ancora si aspetta la fornitura di nuovi apparecchi diagnostici e di personale dalla direzione aziendale, che in risposta, con la delibera n. 1908/2018, ha inserito in bilancio la somma di circa 140.000,00 euro per una fantomatica “rimodulazione” del poliambulatorio di Scalea.
Ancora si è costretti a lavorare con un ecografo ormai vetusto che spesso si rompe e, per assicurare le prenotazioni e le urgenze, si deve ricorrere ad un apparecchio prestato dagli ambulatori del primo piano.
Ancora dopo due anni la risonanza magnetica non viene utilizzata mentre a Cosenza una signora affetta da meningioma dovrebbe attendere 380 giorni per fare l’esame.
Ancora non è stata riattivata la sala operatoria però il servizio 118 è stato spostato.
Ancora si accetta questa irragionevole gestione sanitaria che promette speculando sulla salute, la dignità e la vita stessa delle persone.
Eppure il Consiglio di Stato ha stabilito che la struttura praiese deve avere le funzioni ed i requisiti ospedalieri ma questo sembra non ricordarlo nessuno se non in periodo preelettorale.
Sull’ospedale praiese, infatti, è calato il silenzio dei rappresentanti politici dell’intero comprensorio che non discutono più degli interessi di tutti ma elemosinano qualche “briciola” per le proprie comunità mentre la voce dei nuovi parlamentari calabresi, specie di quelli eletti in questa zona, non si è proprio sentita.
Di fronte a questa situazione ci si chiede se esistono in Calabria dei politici desiderosi di risolvere i gravissimi problemi della sanità dell’Alto Tirreno e dell’intera Calabria, se davvero esistono dei politici che vogliono una regione dove la sanità, libera da ogni forma di clientelismo e di interesse privato, sia garantita per l’intera collettività.

*presidente e segretario associazione “Sanità è Vita”

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